Fringe benefit, a chi va il bonus 3.000 euro e quali sono i vantaggi

Saranno i datori di lavoro a decidere se concederlo o meno e a fissare l'importo (esentasse fino a 3mila euro). Ecco quali bollette si potranno pagare e quanto si risparmia di imposte

Bolletta elettrica (Dire)

Bolletta elettrica (Dire)

Per circa 3 milioni di lavoratori, per lo più nel settore privato, potrebbe diventare una sorta di doppia tredicesima, dal momento che dovrà essere erogata entro le prime due settimane di gennaio. Lo 'sconto-inflazione' deciso dal governo con la forma di fringe benefit, infatti, dovrà essere richiesto dalle aziende entro fine anno. E può arrivare a raggiungere un tesoretto di 3mila euro. Naturalmente la cifra è variabile: saranno i datori di lavoro a decidere gli importi. Ma sarà una cifra esentasse e potrà essere utilizzata non solo per pagare le bollette ma anche per gli altri fringe benefit previsti dal welfare aziendale. Ma ecco, nel dettaglio, come può essere utilizzato e quali sono i vantaggi per gli imprenditori e per i dipendenti.

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Chi potrà riceverlo

Per ora sono praticamente escluse le pubbliche amministrazioni. Il bonus potrà essere erogato solo dalle aziende private e a beneficiarne solo i dipendenti (con contratto a tempo determinato o indeterminato) e non, ad esempio, consulenti o collaboratori. In tutto, una platea potenziale di circa 3 milioni di persone. L’importo varierà da azienda ad azienda ed è del tutto discrezionale. In ogni caso, sulle somme erogate sia per il pagamento delle bollette o per qualsiasi forma di welfare aziendale non si paga alcun imposta perché non sono considerate come imponibile. Questo significa anche che le imprese possono dedurlo dal proprio reddito.

Quali bollette possiamo pagare?

Sono incluse nell’operazione anti-inflazione tutte le utenze domestiche, vale a dire acqua, luce e gas, fino a importo massimo di 3mila euro l’anno. Rientrano nell’area di azione dei fringe benefit le bollette che riguardano gli immobili ad uso abitativo del dipendente, del coniuge o del familiari. Ma non basta: il bonus scatta anche quando non vi abbiano stabilito la residenza o il domicilio. L’importante, quindi, è solo l’intestatario del contratto. Possiamo pagare con il benefit anche ler spese delle bollette per uso domestico condominiali, nella quota ovviamente spettante al singolo proprietario. Quindi, possiamo coprire le spese del gas e dell’acqua in comune con i nostri condomini. Anche in caso di affitto, se le utenze sono intestate al proprietario e nel contratto di affitto risulta che il locatario deve pagarle (rientrano, come sopra, i coniugi e i familiari) l’azienda può versare fino a 3mila euro.

Quali sono i vantaggi

Innanzitutto i fringe benefit, che possono essere corrisposti dal datore di lavoro anche ad personam, resteranno esenti da contribuzione e imposizione fiscale fino alla nuova soglia di 3.000 euro per il solo anno 2022. Oltre questa soglia, gli importi saranno assoggettati a tassazione completa. Se si riccorre ai voucher per l’acquisto di beni e servizi il benefit si considera percepito dal dipendente nel momento in cui lo stesso entra nella disponibilità del lavoratore, a prescindere dal fatto che il servizio venga fruito in un momento successivo. In alcuni casi il welfare aziendale copre anche le spese per l’istruzione dei figli e il pagamento delle rette universitarie o scolastiche. I dipendenti dovranno comunque produrre la certificazione delle bollette pagate che sarà cura del datore di lavoro conservare nel caso di accertamenti o di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Quanto risparmiano i datori di lavoro e i dipendenti

Considerando un bonus di 3mila euro, se l’azienda volesse corrispondere la cifra netta in busta paga dovrebbe versarne non meno di altri mille. Ai quali si aggiungono i circa 900 euro a carico del lavoratore. Insomma, per far arrivare tremila euro netti in busta paga occorrerebbe versarne quasi il doppio. L’unico svantaggio, ovviamente, è che queste cifre non danno diritto ad alcuna copertura previdenziale. Non saranno considerate, cioè, fra i contributi che alimentano la nostra pensione.

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