Bonus 200 euro: come funziona e chi rischia di restare senza

Il decreto è chiaro: andrà a lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. Ma rimangono diverse zone grigie e c'è chi teme la beffa

Roma, 4 maggio 2022 - Da 48 ore non si fa che parlare del bonus 200 euro una tantum lanciato dal decreto Aiuti. Una misura per contrastare il caro vita, con l'inflazione spinta dalla crisi ucraina e arrivata al 6,2% in aprile. Ne beneficeranno circa 28 milioni di italiani, spetta a lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi.

I dati dei salari in Europa
I dati dei salari in Europa

Libretti postali dormienti e risparmi degli italiani. Cosa c'è da sapere. Le scadenze

Bonus 200 euro, ipotesi ritocco: le ultime novità

Come funziona

Come funziona pare piuttosto immediato: viene fissato in 35mila euro il limite di reddito annuo per l'erogazione del bonus fissato. Sopra questa cifra, niente 200 euro. Il provvedimento, ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, costerà circa 6 miliardi di euro e verrà finanziato senza ricorrere a nuovo deficit (scostamento di bilancio) ma con l’aumento della tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche, che passa dal 10 al 25%. Il decreto è stato appena approvato, ma già si discute se aumentare l'importo oppure, come chiede Confindustria, passare a un intervento strutturale che non sia solo "una tantum". 

Il decreto aiuti in pillole
Il decreto aiuti in pillole

Quando arriva

Quando arriva il bonus di 200 euro? Dovrebbe entrare in busta paga a giugno o con la quattordicesima di luglio per i lavori dipendenti. Essendo un 'una tantum' sarà versato in una volta sola. Al momento l'ipotesi è che ad anticiparlo siano i datori di lavoro, portandolo poi a compensazione. Per quanto riguarda i pensionati, la somma sarà erogata direttamente dall'Inps, sempre negli assegni di giugno e luglio.  

Come richiederlo: rebus autonomi

Il bonus è previsto anche per i lavoratori autonomi e partite Iva, anche se ancora non sono state chiarite le modalità con cui sarà erogato. Dovesse seguirsi la linea adottata con i ristori Covid, spetterebbe al lavoratore richiedere l'importo. Fermo restando il tetto dei 35mila euro di reddito dichiarato. "Chiediamo al governo di chiarire al più presto le modalità e i tempi di erogazione degli aiuti per gli indipendenti'', l'appello lanciato ieri la presidente del Colap Emiliana Alessandrucci. Da più parti si invoca un tavolo tecnico per definire come i 200 euro andranno richiesti e quando e come arriverà il versamento. 

Chi rischia di restare beffatto

C'è però chi rischia di rimanere beffato, anche se con redditi ben lontani dai 35mila euro. Sono i lavoratori stagionali che, per problemi di tempistiche, potrebbero essere esclusi dal bonus. Fosse erogato a giugno, ad esempio, tanti rischierebbero di non avere ancora un contratto. E non solo nel settore del turismo.  ''La scelta di erogare questo importo con la busta paga di giugno rischia di essere impraticabile per i lavoratori stagionali, in particolare quelli più precari come gli oltre 900.000 braccianti agricoli", dichiara il segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza. Che chiede al governo di erogare la somma "con le modalità già definite in occasione dei bonus Covid. È l'unico modo certo per consentire ai lavoratori più precari e con i redditi più bassi di poter usufruire anch'essi di questo importante sostegno''.