Venerdì 19 Aprile 2024

Bonus 200 e 150 euro, chi può averli a marzo 2023? Scadenze, domande: molti non lo sanno

I soldi non sono stati ancora elargiti a tutti gli aventi diritto che spesso non sanno di poterli ottenere

Gli italiani e i bonus. Tra gli argomenti che più interessano i nostri concittadini ci sono le elargizioni in denaro che lo Stato ha riconosciuto a diverse fette della collettività per aiutarle a fronteggiare le difficoltà economiche.

Bonus 2023
Bonus 2023

Interesse legittimo, soprattutto perché negli ultimi anni di ragioni per chiedere una mano a far quadrare conti difficilissimi da chiudere se ne sono sommate tante. Negli scorsi mesi da Roma erano in effetti arrivate due disposizioni una tantum, da 200 euro a luglio e da ulteriori 150 euro in novembre. Non concessi a pioggia, ma secondo specifici paletti. Che però a oggi non sono ancora stati elargiti a tutti gli aventi diritto. Da qui i dati che raccontano dei tanti specifici interrogativi rivolti ai motori di ricerca digitali.

Le prossime date

Serve precisare che non c’è un giorno sul calendario da cerchiare di rosso univoco per tutti. Le discriminanti sono tante, così come le finestre temporali, che in ogni caso sono aperte anche ora, a cavallo tra fine febbraio e i primi giorni di marzo, quando per esempio alcuni percettori del reddito di cittadinanza si vedranno riconoscere la tanto attesa quota.

Variabili in campo

In questo specifico settore però i vincoli sono numerosi. Intanto per chi percepisce il reddito di cittadinanza, il bonus spetta una sola volta e il discrimine non è individuale, ma in relazione al nucleo familiare. E nel computo rientra anche chi in famiglia ha già ricevuto l’erogazione in relazione a un’altra categoria (lavoratori, pensionati…). E’ infine necessario che l’interessato abbia percepito il reddito di cittadinanza nei mesi in cui erano stati riconosciuti i sostegni.

Nuovi beneficiari

A inizio anno dall’Inps erano in ogni caso arrivate buone notizie: la misura introdotta dal governo Draghi per sostenere le categorie che non avevano superato i 35mila euro di reddito (e di 20.000 euro, in relazione al bonus aggiuntivo di 150 euro) è stata estesa a un maggior numero di beneficiari, come i collaboratori, i dottorandi di ricerca e gli assegnisti che non sono formalmente iscritti alla gestione separata.

Il bonus da 200 euro

Il primo corrispettivo era stato introdotto a luglio a favore di lavoratori, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35mila euro, con l’intento di aiutarli a far fronte all'aumento dei prezzi. Il 10 agosto, il Ministro del Lavoro Orlando aveva firmato il decreto che disciplinava i criteri e le modalità per la concedere l'indennità anche per i lavoratori autonomi. Il Governo ha stanziato in tutto per l'indennità 600 milioni di euro, di cui 95,6 per i professionisti.

Il bonus da 150 euro

Il decreto aiuti ter ha poi introdotto un nuovo bonus una tantum da 150 euro destinato ai lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e invalidi con redditi fino a 20mila euro lordi annui, per una platea di 22 milioni di persone.

Tempo scaduto

Il periodo per presentare domanda in relazione al riconoscimento dei bonus in ogni caso ora è terminato. Eccezion fatta per le categorie in relazione alle quali l’Inps procede in autonomia (per esempio i pensionati, i dipendenti o i percettori di reddito di cittadinanza), gli altri lavoratori (a tempo determinato, stagionali, intermittenti, impiegati nel mondo dello spettacolo…) dovevano fornire l’apposita documentazione entro il 31 gennaio.

Nuove opportunità?

Il tema dei bonus resta comunque di stretta attualità e nel prossimo futuro, forse già a partire dalla primavera, il Governo potrebbe decidere di varare nuovi interventi simili, a favore delle fasce più deboli della popolazione.

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