È una vera e propria bomba sociale quella che rischia di esplodere nei prossimi mesi secondo una ricerca di Assirm e Confindustria Intelect. A causa dello choc energetico, infatti, le famiglie italiane sono allo stremo. Una situazione che riguarda non solo i ceti meno abbienti ma anche quella che una volta sarebbe stata chiamata classe media e che adesso rischia di retrocedere. In altre parole, di far fatica ad arrivare a fine mese. Il tutto in un contesto nel quale aumentano i divari sociali. Già perché circa il 20% degli italiani, quella fetta di popolazione classificata dalle statistiche come "ricca", non verrà toccato dalla crisi. Una famiglia su cinque in difficoltà La sensazione di incertezza Cambia il modo di fare la spesa Una famiglia su cinque in difficoltà Dall’indagine condotta da Assirm e Confindustria Intelect dedicata alla condizioni economiche delle famiglie, emerge che molti italiani potrebbero trovarsi davanti alla scelta di decidere cosa pagare: se le bollette, il cibo o l’affitto. E fino a un nucleo su cinque potrebbe non riuscire a saldare le fatture di luce e gas. Ma andiamo con ordine. Lo studio fotografa un diffuso clima di preoccupazione e incertezza sul futuro, trasversale e piuttosto omogeneo nel Paese. Un terzo del campione (33% delle famiglie) prevede che bisognerà aspettare la fine del 2024 per vedere una ripresa dell’economia mentre una percentuale altrettanto ampia non si sente in grado di esprimere una valutazione (36%). La sensazione di incertezza Solo il 16% immagina una schiarita nel corso del 2023. Insomma, la sensazione delle famiglie è quella di un’incertezza persistente. Un altro dato chiave riguarda l’evoluzione dei consumi: escludendo mutui o affitti e bollette, due terzi del campione (66%) dichiara che nel corso dell’ultimo anno le spese sono state più alte o molto più alte del solito. Per quanto riguarda la situazione finanziaria, il 41% delle famiglie la valuta "molto preoccupante" (contro un 20% che la ritiene tranquilla). In prospettiva futura una percentuale simile (40%) pensa che sia "molto o abbastanza" probabile dover fare ricorso ai risparmi per far fronte alle spese dei prossimi mesi (contro un 24% per cui non è per niente plausibile). Cambia il modo di fare la spesa Tra le percezioni e i timori generati dalla situazione attuale, quasi una famiglia su cinque (18%) si dichiara molto preoccupata di non riuscire a pagare le bollette (luce, gas, acqua). La stessa percentuale invece è molto d’accordo sul fatto che, finita quest’emergenza, non ci si potrà occupare delle problematiche ambientali perché ci saranno problemi più gravi da affrontare. Ma le preoccupazioni delle famiglie sembrano riflettersi anche su alcuni cambiamenti nelle abitudini di acquisto. Il 41% del campione dichiara di aver modificato negli ultimi 12 mesi il modo di fare la spesa: la scelta su cosa comprare adesso cade sulle marche meno costose o in promozione. Analizzando nel dettaglio le diverse categorie di beni, le maggiori diminuzioni di spesa nell’ultimo anno hanno riguardato i beni voluttuari. In particolare si tratta delle spese legate ai viaggi e all’abbigliamento (rispettivamente 53% e 50% del campione), seguite da quelle per il benessere fisico (49%), i dispositivi digitali (48%) e l’intrattenimento (47%).