Per approfondire:
Roma, 23 giugno 2022 - Mossa del governo in tre fasi contro il caro-prezzi e il caro-energia: subito un decreto-legge da 3,27 miliardi, varato ieri, per prorogare per il terzo trimestre le misure destinate ad alleggerire le bollette elettriche e del gas e offrire garanzie finanziarie fino alla fine dell’anno alle società che devono stoccare il gas per l’inverno, ma fanno fatica a pagarlo ai prezzi folli del mercato. A stretto giro il rinnovo degli interventi per il taglio di 35 centesimi delle accise sui carburanti (in scadenza l’8 luglio), entro luglio – come annuncia il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – un’operazione per una sforbiciata al cuneo fiscale che porti nelle tasche dei lavoratori, per l’autunno, almeno altri 200 euro in più. Tutto questo mentre una chiusura totale dei rubinetti russi non è un’ipotesi da escludere per il direttore dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol: "L’Europa - ha detto al Financial Times - dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo sia completamente tagliato". Una ipotesi che vede più scettico l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che ha spiegato che le forniture russe sono state tagliate del 50%, ma ora si sono stabilizzate sui 32-33 milioni di metri cubi al giorno. Mosca ci ha dato metà del gas – ha puntualizzato – e ha guadagnato le stesse cifre, visto che il prezzo è salito del 50%. "Se dovessero interrompere completamente le forniture - ha concluso il manager - vorrebbe dire perdere completamente ogni introito". Lampioni spenti nelle città. E tagli all'energia nelle aziende A Bruxelles, però, il nodo è un altro: si tratta pancia a terra sul price cup del gas che sarà al centro del prossimo Consiglio europeo. Un’idea sostenuta dall’Italia, e che pian piano sta convincendo anche la Germania e i Paesi nordici. Ma non sarà ...
© Riproduzione riservata