Bollette della luce, in un anno aumenti del 329%. Tutti i numeri

Secondo il Codacons, la spesa di una famiglia tipo raggiunge quest’anno quota 1.782 euro, oltre 660 euro in più rispetto la spesa sostenuta nel 2021. Il gas per i clienti sul mercato tutelato dovrebbe aumentare invece solo del 5%

3 novembre 2022 - In attesa che l’Autorità dell’energia Arera comunichi l’aggiornamento tariffario del gas per le famiglie nel servizio di maggior tutela, il Codacons fa i conti sugli aumenti registrati finora. Aumenti che l’associazione dei consumatori comunica dopo aver analizzato i dati Istat sull’inflazione. A ottobre i prezzi dell’energia crescono in modo vertiginoso, con l’elettricità che sul mercato libero quadruplica rispetto a un anno fa, segnando un +329%, mentre sul mercato tutelato la luce registra un incremento del 91,5%. “Si tratta di aumenti record mai visti prima in Italia, che incidono come un macigno sulle tasche delle famiglie” sottolinea il Codacons.

Solo per la bolletta della luce la spesa di una famiglia tipo raggiunge quest’anno quota 1.782 euro, oltre 660 euro in più rispetto la spesa sostenuta nel 2021, mentre per il gas occorrerà attendere le nuove tariffe che saranno comunicate da Arera. Tariffe che, stando a quanto stimato dal presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, dovrebbero registrare un incremento del 5% invece del 70% paventato nelle scorse settimane dalla stessa Arera. I clienti che si trovano ancora sul mercato tutelato - che finirà in assenza di proroghe a gennaio dell’anno prossimo - sono 7,3 milioni, il 35,6% dei 20,4 milioni di utenti domestici totali. Secondo i calcoli del Codacons, proiettando a fine anno l’incremento del 5%, la spesa per la fornitura di gas per una famiglia raggiungerà i 1.817 euro. Certo, non è poco ma sempre meno del temuto salasso del 200% ipotizzato a fine estate, quando la corsa dei prezzi del metano sulla borsa Ttf di Amsterdam sembravano inarrestabili.

A partire da metà settembre, invece, si è assistito a un raffreddamento delle quotazioni, che sono scese dagli oltre 300 euro al megawattora di agosto a circa 100, anche se nell’ultima settimana sono di nuovo cresciute (il prezzo si aggira sui 137 euro). Se dunque le notizie dal fronte energia sono piuttosto buone (o almeno meno negative delle aspettative), per tutti gli altri settori, invece, la situazione è in peggioramento. Del resto le ultime stime dell’Eurostat, che hanno registrato un’inflazione annua del 12,8% per l’Italia (contro il 10,7% dell’eurozona), non lasciano spazio all’ottimismo.

La situazione appare allarmante in particolare per gli alimentari, altra voce di spesa primaria delle famiglie. Ad ottobre l’olio di semi aumenta del 56,1%, il burro del 42,9%,lo zucchero del 35,9%, il riso del 30,6%, il latte conservato del 29,4%, la verdura del 25,1%, la farina del 23,7%, la pasta del 22,5%, le uova del 18,7%, il pollame del 18% e il pane del 15,9%. Nel complesso i beni alimentari salgono del 13,5% rispetto allo scorso anno, stima il Codacons: si tratta di una maggiore spesa annua, solo per il cibo, pari a +1.011 euro per un nucleo con due figli. “Di fronte a tale quadro allarmante continuare a chiedere bonus a pioggia è demenziale, non risolve il problema della crescita dei prezzi e finisce solo per pesare sulle casse pubbliche danneggiando doppiamente i cittadini” si legge in un comunicato del Codacons. “L’unica strada da seguire è quella di misure strutturali in grado di produrre effetti sul lungo periodo, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e beni di prima necessità che produrrebbe un effetto immediato sui listini al dettaglio".