Bolletta luce: come avere le agevolazioni fiscali per le aziende

Per abbattere i costi dell’energia elettrica esistono agevolazioni rivolte alle aziende su Iva e accise: ecco come funzionano e come ottenerle

Le agevolazioni fiscali per le aziende, per abbattere i costi energetici

Le agevolazioni fiscali per le aziende, per abbattere i costi energetici

Il caro bolletta della luce che sta colpendo l’Italia in questo 2022 può essere affrontato grazie ad alcune agevolazioni fiscali che si applicano a tutti, anche a chi ha un’azienda. Si possono infatti sfruttare aiuti economici su determinati aspetti come l’Iva e le accise sull’energia elettrica. I più importanti sono la riduzione dell’Iva al 10% e l’esenzione dalle accise. Basta sapere come fare e quali sono i moduli da usare.

Come funziona la tassazione sull’energia

L'energia elettrica prevede due tipi di tassazione. La prima è quella delle accise, ovvero imposte dell’erario che si applicano sul consumo: più energia consumi, più paghi. Esiste una differenza sulla tipologia di consumo: civile e industriale. Poi c’è la classica Iva, o Imposta sul Valore Aggiunto, che è fissa e si applica al costo totale della bolletta (accise comprese). Anche l’Iva si calcola in base alla natura della fornitura di energia: uso domestico (le case) e altri usi (imprese, negozi, uffici, garage). La legge prevede agevolazioni fiscali per tutti i tipi di clienti, aziende e partite Iva comprese. Cerchiamo di capire come possono procedere le aziende per ottenerle.

Bolletta energia elettrica, Iva al 10% per le aziende

Le aziende pagano un'Iva al 22% sul costo dell’energia elettrica, ma le agevolazioni fiscali attuali permettono di abbattere l’Imposta sul Valore Aggiunto al 10%. Le aziende che possono richiedere questa agevolazione sono quelle inserite nel D.P.R. 633/72 e fanno parte di 4 categorie. La prima riguarda le imprese manifatturiere e estrattive. Dato l’ampio spettro di attività previste nel settore, si fa riferimento ad aziende che svolgono un'attività che rientra nei gruppi da IV a XV del Decreto Ministeriale 31.12.1988, oppure nelle attività economiche Ateco 2007 sezione C. Sono quasi tutte comprese. La seconda riguarda le imprese agricole e agrituristiche. Queste aziende devono avere un contratto di fornitura destinato all'uso agricolo, che è diverso rispetto a quelli per uso domestico o per le attività non agricole. La terza fascia è quella delle società o utenti che utilizzano l'energia per usi domestici. Ad esempio le scuole, le case di riposo, le strutture residenziali, gli orfanotrofi. La quarta prevede aziende o utenti che utilizzano l'energia per impianti irrigui, impianti di sollevamento e di scolo delle acque. Si tratta ad esempio di consorzi agricoli che si occupano di bonifica e irrigazione.

Come ottenere l’agevolazione Iva al 10%

È importante sapere che l'agevolazione fiscale non è automatica, ma le aziende, pur rientrando fra quelle che possono usufruirne, devono compilare e mandare una comunicazione scritta al proprio fornitore energetico. Come fare? Inviando tramite raccomandata A.R. o fax o email o PEC (posta elettronica certificata) una richiesta in cui si specifica di essere in possesso dei requisiti per accedere all'agevolazione, indicando i dati del richiedente e della fornitura, allegando i documenti richiesti.

La riduzione delle accise sull’energia elettrica per le aziende

Alcune aziende possono essere esentate dal pagamento dell’accisa sull’energia elettrica. Si tratta di aziende che utilizzano l’energia elettrica nella riduzione chimica in processi elettrolitici o metallurgici, in processi mineralogici o per prodotti la cui produzione prevede un costo dell’energia che sia superiore al 50% sul totale. Ma ci sono anche imprese che, pur dovendo pagare le accise sull’energia, hanno diritto all'esenzione su richiesta. Sono le industrie che hanno un consumo mensile superiore a 1.200.000 kWh, ma anche le aziende che producono elettricità, o quelle che la utilizzano per trasportare merci e passeggeri nelle linee ferroviarie o nei trasporti urbani e interurbani. Oppure, ancora, le organizzazioni internazionali, le imprese che si occupano di forniture diplomatiche o per le forze armate degli Stati Nato. In questi casi le aziende devono compilare appositi moduli ad hoc presenti sulle piattaforme di ogni fornitore di energia. Per le cosiddette imprese ‘energivore’, esiste la possibilità di ottenere agevolazioni sulle accise secondo tabelle che tengono conto del costo dell’energia in relazione al fatturato. Queste imprese sono chiamate a trasmettere le loro dichiarazioni reddituali su un apposito portale telematico della Csea (Cassa per i Sevizi Energetici e Ambientali).