Mercoledì 24 Aprile 2024

Ombre cinesi sui Bitcoin

La criptovaluta scivola (poi si riprende) sull'onda delle voci di un giro di vite da parte delle autorità cinesi. Intanto la febbre sale anche in Italia

Bitcoin (foto Ansa)

Bitcoin (foto Ansa)

Milano, 11 settembre 2017 - Le ombre cinesi si allungano sui Bitcoin. La criptovaluta più scambiata al mondo ieri è scivolata ancora, cadendo fino a 4.160 dollari per poi recuperare oltre i 4.200. Motivo? La notizia diffusa dal magazine cinese Caixin di uno stop al trading di criptovalute da parte delle autorità del Dragone. La situazione, in realtà, è poco chiara visto che due delle tre tre grandi piattaforme di Bitcoin della Cina, OkCoin e Huobi, hanno smentito, all'agenzia Bloomberg, di avere ricevuto uno stop dalle autorità sul trading di criptovalute. Un'offensiva che segue la decisione della Banca Centrale cinese di vietare le ICO (Initial coin oiffering, offerte di valuta iniziali), di fatto bloccando l'offerta di criptovaluta, nel tentativo di bloccare l'emoraggia di capitali dal Paese. L'ex Celeste impero, infatti, è uno dei regni del Bitcoin, esistono almeno 40 piattaforme e gli scambi sono elevatissimi. Con tutto ciò che ne consegue se si considera l'anonimato e l'opacità dello strumento.

L'INCHIESTA Bitcoin, moneta virtuale fuori controllo

Volatilità e assenza di una qualsiasi autorità di controllo sono, del resto, due ingredienti che hanno spinto la criptovaluta a gudagnare qualcosa come il 600% da inizio anno, arrivando a capitalizzare 70 miliardi di dollari per 16,5 milioni di pezzi in circolazione sul mercato. Un exploit che ha alimentato un po' in tutto il mondo il timore di una bolla pronta ad esplodere. Acuni analisti, invece, prevedono un futuro ancora più stellare per la regina delle criptomonete: potrebbero arrivare al valore esorbitante di 250.000 dollari nel corso dei prossimi dieci anni.

Intanto, la febbre dei Bitcoin è esplosa anche in Italia. Ma dove si possono acquistare? Bisogna, innanzitutto, scaricare la app e aprire un portafoglio/conto virtuale su una delle piattaforme digitali di scambio. Qui possiamo trasferire denaro reale dal nostro conto bancario. Esistono poi alcuni siti, come Bitboat, dove si possono acquistare bitcoin pagando l’importo in ricevitoria o alle poste come se si trattasse di una specie di ricarica telefonica. Sempre online, un altro metodo è quello di acquistare la criptovaluta attraverso un agente di cambio (come Bitstamp o Coinbase). Ci sono poi le transazioni 'di persona', cioè quelle che avvengono attraverso il sito Local Bitcoin: in pratica, uno scambio tra persone come avviene su eBay. Attenzione, il venditore di bitcoin va pagato solo dopo aver visto l’accredito della criptovaluta sul nostro wallet. Infine ci sono i bancomat, in Italia se ne contano meno di una decina, sono distributori in cui introdurre gli euro in contanti per ottenere l’accredito di bitcoin sul proprio portafoglio elettronico. E, poi, attenzione: si tratta di un investimento altamente rischioso.

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