Mercoledì 24 Aprile 2024

Facebook guarda a Bitcoin. E studia la sua criptovaluta

Pagamenti digitali, voci su contatti con Visa e Mastercard. Nel mondo un terzo delle persone utilizza il social network almeno una volta al mese

Bitcoin (IMAGOECONOMICA)

Bitcoin (IMAGOECONOMICA)

Roma, 4 maggio 2019 - Milioni di persone in tutto il mondo che fanno acquisti e si scambiano denaro utilizzando un’unica moneta del web. Una criptovaluta simile al famoso Bitcoin, senza nulla a che vedere con le origini anarchiche e misteriose che avvolgono la figura di Satoshi Nakamoto. Il padre della nuova valuta virtuale dovrebbe essere Mark Zuckerberg. Il condizionale è d’obbligo perché Mister Facebook, alle prese con un calo di utenti (e di popolarità) del suo social network, sta pensando da tempo al progetto. Tanto che a guidarlo ci sarebbe un pezzo da novanta, David Marcus, l’ex presidente di Pay Pal.    Entrare nel mondo dei pagamenti digitali con una propria criptovaluta gli aprirebbe un nuovo spazio di business. Enorme. Andrebbe a fare concorrenza, non solo al sistema finanziario tradizionale, ma anche ad altri big tech come eBay e Amazon. Il sistema potrebbe essere disponibile entro il prossimo anno – trapela negli ambienti tecnologici – anche per non farsi battere sul tempo dai rivali Telegram e Signal, altre app di messaggistica che stanno lavorando a soluzioni analoghe basate su una propria valuta virtuale. E, così, Project Libra, questo il nome in codice del progetto, ha subito un’accelerazione. Secondo il Wall Street Journal, Facebook sta già collaborando con società finanziarie, big del settore come Visa e Mastercard, ma anche con una serie di venditori per metterlo a punto, con l’obiettivo di raccogliere 1 miliardo di dollari.

I fondi servirebbero, nei piani di Zuckerberg, a sostenere il valore della criptovaluta per metterla al riparo dalle forti oscillazioni di prezzo sperimentate dal Bitcoin e dalle sue sorelle. Dopo il grandissimo successo del 2018, infatti, con il valore di Bitcoin arrivato a toccare i 20mila dollari, la regina delle criptomonete ora oscilla attorno ai 5.500/6.000 dollari. Ma come potrebbe Zuckerberg creare una criptovaluta stabile, non soggetta a repentine oscillazioni di prezzo? La risposta si chiama stable coin: sono delle monete virtuali il cui valore è agganciato a quello di una valuta tradizionale (ma, volendo, anche a una commodity o un altro asset). La ‘stabilità’ sarebbe un modo per superare lo scetticismo verso l’uso delle criptovalute nei pagamenti. Esempi di pagamenti attraverso le applicazioni di messaggistica esistono già, vedi WeChat in Cina. Qui però il sistema è centralizzato e utilizza le normali valute, mentre Facebook sta pensando a una soluzione basata su una moneta virtuale nativa e con un controllo distribuito delle transazioni (attraverso una forma di blockchain, tecnologia divenuta famosa proprio perché è alla base di Bitcoin).   Dalla sua il social media di Zuckerberg ha un grande vantaggio. E cioè il vasto pubblico: un terzo delle persone al mondo visita la piattaforma ogni mese. A maggior ragione se si va verso la strada di fondere insieme i sistemi che fanno funzionare WhatsApp, Messenger e la chat di Instagram. I tre sistemi resterebbero separati, ma impiegherebbero tecnologie comuni e, quindi, probabilmente anche la stessa soluzione per i pagamenti con la nuova criptovaluta. Nel piano allo studio, secondo le indiscrezioni, Zuckerberg, per favorire l’uso della sua criptovaluta, potrebbe creare un sistema simile a quello dei punti fedeltà, pagando gli amici su Facebook con una frazione della valuta digitale quando cliccano sulla pubblicità o quando acquistano sulla sua piattaforma.

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