Sabato 20 Aprile 2024

Bici, il 2022 chiude le vendite a -10%. Ma le e-bike sono inarrestabili

Il volume d’affari e come va l’export. Magri (Ancma): “E’ arrivato il tempo di passare dagli incentivi all’acquisto a quelli all’uso”

Le bici elettriche in grande espansione

Le bici elettriche in grande espansione

Roma, 3 aprile 2023 – Rallentano le biciclette tradizionali, o ‘muscolari’; corrono quelle a pedalata assistita, o e-bike. È quanto emerge dal consueto rapporto annuale di Confindustria Ancma (Associazione ciclo motociclo accessori), riferito al 2022 e reso noto nei giorni scorsi. Dopo due anni di boom - favorito anche dagli incentivi varati dal governo nel post-pandemia - il mercato delle bici registra un calo fisiologico, attestandosi a un -10% rispetto all’anno precedente. Su oltre 1,7 milioni di due ruote vendute nel 2022 (precisamente, 1.772.000), quelle tradizionali sono 1.435.000 (erano 1.680.000 nel 2021, il calo è dunque pari a -15%), le elettriche 337.000 (erano 295.000 nel 2021, quindi guadagnano un ottimo +14%). La performance dell’e-bike è ancora più impressionante se si guarda al risultato degli ultimi tre anni: dal 2019 al 2022, le vendite della pedalata assistita hanno segnato un balzo pari a +72%, passando da poco più di 190mila a 337mila.

Gli altri numeri nel dettaglio

Cresce il volume d’affari generato da negozi specializzati - dove si concludono oltre il 68% degli acquisti – grande distribuzione e vendite online, che insieme raggiungono il valore di 3,2 miliardi di euro, pari a un +18% sul 2021 (+52% rispetto al 2019).

L’analisi dei tipi di biciclette vendute conferma il successo di alcuni trend, affermatisi in particolare dopo la pandemia. Nel perimetro della pedalata assistita, il 52% di biciclette sono infatti e-city, il 43% e-mtb, il 4% e-corsa/gravel, mentre le e-cargo salgono all’1%. Le eBike rappresentano già il 19% del mercato bici complessivo. Anche gli indicatori industriali del comparto seguono l’andamento del mercato: segno più per la produzione di eBike, che sale del 10% rispetto all’anno precedente, a seguito dell’aumento della domanda interna. Con 2.385.000 pezzi, invece, scende del 18% la produzione nazionale di biciclette muscolari. I numeri confermano, tuttavia, il primato dell’industria italiana del ciclo nel panorama europeo.

Come va l’export

Sulla lettura della bilancia commerciale del settore - il conto che registra esportazioni e importazioni - pesano alcune criticità che hanno condizionato i mercati internazionali già a partire dalla seconda metà del 2021, ovvero la difficoltà nella catena di approvvigionamento e l’impennata dei costi delle materie prime. Sebbene si registri una naturale flessione del 20% di export di bici muscolari e del 14% di import, il 2022 è infatti contraddistinto da un aumento generale dei valori di queste voci, soprattutto per quanto riguarda le importazioni di componenti delle biciclette, che salgono del 50% circa.

Ciò ha spinto Ancma a chiedere, nelle ultime interlocuzioni con il governo, di sostenere - come già suggerito dall’Unione europea - processi di ‘reshoring’: si tratta, cioè, di riportare in Italia e in Europa la produzione di componenti, proprio per l’importanza economica e strategica del settore ciclo e la sua potenziale crescita. Tra le grandi aziende che per prime si sono mosse in tal senso c’è lo storico marchio Bianchi: uno dei simboli del ‘made in Italy’, sebbene sia in mano svedese dal 1997. Bianchi ha infatti investito 30 milioni di euro per riportare in Italia, a Treviglio (Bg), la produzione di e-bike e di bici tradizionali di alta gamma.

Il commento del presidente Magri

Commentando i dati del rapporto, il presidente di Ancma Paolo Magri ha dichiarato: “Riteniamo sia giunto il tempo di passare dagli incentivi all’acquisto a quelli all’uso; come associazione chiediamo, sulla scorta della recente indicazione del Parlamento europeo, di abbassare l’aliquota Iva sulle bici e sui prodotti della filiera: un intervento che, insieme alla promozione della cultura delle due ruote, può attivare processi virtuosi ben più strutturali ed efficaci degli incentivi all’acquisto”..

Il comparto bici in Italia

L’analisi di Ancma si conclude con una fotografia della filiera delle due ruote nel nostro Paese: attualmente, si contano almeno 250 aziende – per lo più Pmi – impegnate in produzione e assemblaggio di biciclette e componenti e più di 40.000 tra addetti diretti e indiretti. Il fatturato industriale ammonta complessivamente a 2 miliardi di euro.

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