Mercoledì 24 Aprile 2024

Ben Affleck e Matt Damon diventano produttori. Sfida allo streaming

Finanziamento da 100 milioni di dollari per la Artists Equity. Allo studio creativo indipendente, con sede a Los Angeles, collaboreranno diversi registi e attori

Qualità o quantità? Anche il mercato della produzione cinematografica ha messo in discussione tale binomio. Su piattaforme come Netflix o Amazon Prime Video, è possibile guardare un numero pressoché infinito di film e terminare anche in un solo giorno una serie tv appena cominciata. Ma a questa comodità rivolta al consumatore, si contrappone una vera “scomodità” per chi lavora nel settore, ossia il rifiuto da parte delle società produttrici di condividere il profitto generato dai successi, impendendo, quindi, un bilanciamento degli stipendi dei propri dipendenti.

Matt Damon e Ben Affleck
Matt Damon e Ben Affleck

Questa ingiustizia, ha spinto Ben Affleck e Matt Damon, attori, registi e amici, ad agire: hanno annunciato di aver fondato una nuova società di produzione indipendente, chiamata Artists Equity, uno studio creativo con sede a Los Angeles, in cui trova ampio spazio la collaborazione tra registi e attori.

Per la riuscita del progetto, i due, oltre ad aver impiegato una quantità imprecisata di capitale, hanno ottenuto un finanziamento di 100 milioni di dollari dalla società di investimenti RedBird Capital Partners, la stessa che ha acquistato proprio quest’anno l’Associazione Calcio Milan. Fondata da Gerry Cardinale, la società americana è una delle più prolifere nel settore, e gestisce 6 miliardi di dollari in investimenti.

Per dare un incentivo agli attori di alto livello e ai dipendenti fuori campo a lavorare per loro, Affleck e Damon hanno promesso un profitto bilanciato: commissioni anticipate inferiori, ma guadagni potenzialmente maggiori in caso di successo del film. “Man mano che gli streamer si sono moltiplicati, hanno davvero posto fine alla partecipazione back-end, e quindi il nostro è in parte uno sforzo per cercare di riconquistare parte di quel valore e condividerlo in un modo più equo", ha detto Affleck in un'intervista al New York Times. “Non solo scrittori, registi e star. Ma anche direttori della fotografia, montatori, costumisti e altri artisti fondamentali che, a mio avviso, sono molto sottopagati”.

In cantiere ci sono tre film, ma ancora non è chiara la data di uscita. L’obiettivo è quello di produrne cinque all'anno. Il primo, che non ha ancora un titolo, è stato prodotto con Skydance Sports, Mandalay Pictures e Amazon Studios e riprende la storia che ha portato alla nascita dell’iconico brand Air Jordan. Da attori a produttori: uno schema comune Affleck e Damon, non sono caso isolati: molti altri attori hanno impersonificato il duplice ruolo di attore produttore, come Tom Cruise che nel 2006, insieme al suo partner di produzione Paula Wagner, ha fatto rivivere la United Artists, allora di proprietà della Metro-Goldwyn-Mayer. Il signor Cruise ha contribuito a raccogliere 500 milioni di dollari di finanziamento, ma l'esperimento di gestione non è andato a buon fine ed è terminato nel 2009. Anche Dwayne Jhonson, il famoso “The Rock”, è uno dei più celebri attori-produttori: ha iniziato l’attività nel 2012 con la produzione di “Viaggio nell’isola misteriosa” e ad oggi ha investito in ben 12 film. Stessa cosa vale per Adam Sandler, che ha recentemente finanziato il nuovo film “Hustle”, distribuito da Netflix, ma che investe sui propri film dal 1993. Nel panorama italiano, degna di nota è Lucky Red, società di distribuzione e produzione cinematografica, fondata a Roma nel 1987 dall’attore Andrea Occhipinti. La casa di produzione nel 2020 ha fatturato nel 27.499.515 euro

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