
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: «Ridiamo un futuro a Piaggio Aerospace, asset strategico per il Paese»
Via libera del governo alla cessione di Piaggio Aerospace all’azienda turca Baykar. Dopo sei anni di amministrazione controllata, si chiude così la lunga vertenza della realtà italiana di progettazione, costruzione e supporto di velivoli e motori aeronautici. Nel dare l’annuncio, esprime soddisfazione il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: "Garantito il rilancio dell’azienda, con una visione industriale chiara e ambiziosa – ha detto –. Ridiamo un futuro a Piaggio Aerospace, un asset strategico per il nostro Paese, con una prospettiva produttiva di lungo periodo – ha assicurato – salvaguardando complessi aziendali e forza lavoro".
Il Mimit ha autorizzato i commissari straordinari di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation a procedere con la cessione di tutti i complessi aziendali condotti alla società turca, leader nello sviluppo e produzione di sistemi uav (veicoli aerei senza pilota) e tecnologie aerospaziali avanzate. Il ministero ha chiarito che erano "pervenute tre offerte definitive e vincolanti da parte di altrettanti player industriali internazionali per l’acquisto di tutti i complessi aziendali" e quella di Baykar è stata ritenuta "la più idonea a garantire gli interessi dei lavoratori dipendenti e dei creditori di Piaggio Aero e Piaggio Aviation e a rilanciare le prospettive industriali del Gruppo".
In particolare, ha rassicurato il Mimit, Baykar "si è impegnata a mantenere e potenziare sia le attività di produzione di aeromobili (compresi i relativi servizi di supporto tecnico, logistico e di formazione) sia le attività di manutenzione motori e di produzione di componenti motoristici". "Con questo passo strategico, stiamo assumendo la responsabilità di portare un marchio storico nel futuro, rafforzando al contempo la nostra capacità produttiva", ha affermato Haluk Bayraktar, direttore generale della Baykar.
Soddisfatti i sindacati che però sono decisi a "vigilare" e chiedono a breve una convocazione da parte del ministero. La Uilm guarda alla "valorizzazione delle grandi professionalità presenti nei siti di Genova e di Savona a Villanova D’Albenga". La Fiom avverte che "un giudizio potrà essere dato esclusivamente dopo la presentazione del piano industriale", così come la Fim Cisl che vuole "vedere e approfondire il piano industriale che è stato presentato. Dopo sei anni di attesa, gli annunci non sono più sufficienti".