Mercoledì 24 Aprile 2024

Visco: "Senza l'Europa saremmo più poveri"

Il governatore di Bankitalia: "Attenti a taglio tasse e più spesa, siano sostenibili". Salvini: "Bene Visco, subito flat tax". Poi precisa: "Italia povera per colpa di vecchie regole"

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco (LaPresse)

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco (LaPresse)

Roma, 31 maggio 2019 - Dare all'Europa la colpa dei ritardi della nostra economia è sbagliato e controproducente perché ci fa perdere di vista i problemi reali. Non usa mezzi termini il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel respingere le accuse che sempre più spesso si sentono nel nostro Paese nei confronti dell'Ue: "Addossare all'Europa le colpe del nostro disagio - scrive Visco nelle 'Considerazioni finali' - è un errore, non porta alcun vantaggio e distrae dai problemi reali". Non solo, dobbiamo sapere che "saremmo stati più poveri senza l'Europa; lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario".

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Il numero uno di Bankitalia non risparmia critiche per la mancata evoluzione del progetto di costruzione europea, fino a parlare di vera e propria "inadeguatezza della governance economica dell'area dell'euro", emersa appieno in occasione della crisi dei debiti sovrani. Eppure, Visco spiega che "la debolezza della crescita dell'Italia negli ultimi vent'anni non è dipesa né dall'Unione Europea né dall'euro", anche perché "tutti gli altri Stati membri hanno fatto meglio di noi". Le cause dei nostri ritardi vanno, invece, ricercati altrove: "Quelli che oggi sono talvolta percepiti come costi dell'appartenenza nell'area dell'euro sono, in realtà, il frutto del ritardo con cui il Paese ha reagito al cambiamento tecnologico e all'apertura dei mercati a livello globale". 

Le banche italiane rischiano di essere colpite dalla recessione e dal 'rischio paese' e, malgrado gli "sforzi importanti" compiuti sui crediti deteriorati e la redditività, sono "vulnerabili" al ritorno "di rischi macroeconomici", dice Visco secondo cui "sostenere la crescita e allentare le tensioni sui mercati è cruciale" per garantire la "piena funzionalità" delle banche.

"Una riduzione delle tasse e un aumento della spesa pubblica devono essere finanziariamente sostenibili", aggiunge il governatore, "affinché il bilancio pubblico possa contribuire a un aumento duraturo del tasso di crescita del prodotto servono interventi profondi sulla composizione della spesa e delle entrate. Uno spazio più ampio andrebbe destinato, più che a sussidi e trasferimenti, ai programmi maggiormente in grado di stimolare l'attività economica".

SALVINI - Approvazione per le parole di Visco arrivano dal vicepremier Salvini. "Bene la relazione di Banca d'Italia, che conferma la necessità di uno choc fiscale per far ripartire l'economia italiana. La flat tax è la prima riforma che governo e Parlamento dovranno discutere". Ma poi precisa: "L'Italia è più povera per colpa di vincoli e regole vecchie. L'unico modo per crescere è dare lavoro e dare speranza, e tagliare le tasse".

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