Giovedì 25 Aprile 2024

Banconote false in aumento: come riconoscerle in poche mosse. Anche le monete a rischio

Secondo la Bce, nel 2022 si è registrato un aumento dell'8,4% di banconote contraffatte rilevate e ritirate dalla circolazione

Roma, 30 gennaio 2023 - Cresce il numero delle banconote false rilevate e ritirate dalla circolazione. Nel 2022 si è infatti registrato un aumento del 8,4% rispetto all'anno precedente, con 376mila banconote contraffatte individuate. Un dato che, seppur in aumento rispetto al 2021, rappresenta il secondo più basso mai registrato rispetto al totale dei biglietti in circolazione (nel 2017 erano stati 694mila). 

Ad attestarlo è la Bce che evidenzia come "le probabilità di ricevere un esemplare falso sono molto scarse", poiché il numero di banconote contraffatte "resta assai contenuto rispetto al totale dei biglietti autentici in circolazione". Sempre secondo i dati, nel 2022 sarebbero stati individuati 13 falsi per ogni milione di banconote autentiche in circolazione. Ma come fare a riconoscere se una banconota è falsa? Sul sito del governo e della Banca centrale europea è possibile trovare delle guide che descrivono nel dettaglio cosa verificare.

Sommario

La filigrana e il ritratto

Quando si accetta una banconota è molto importante verificarne l'autenticità. Uno dei primi test da effettuare è quello di guardare il biglietto in controluce. Sulle 50 euro, ad esempio, diventano visibili il ritratto di Europa, la cifra del valore e l’immagine principale. Inoltre, sulla banconota compare il filo di sicurezza, una linea scura su cui sono visibili il simbolo dell'euro e la cifra del valore in bianco. Infine, sempre nelle banconote da 50 euro, in alto sulla striscia argentata è possibile notare, in trasparenza, il ritratto di Europa su entrambi i lati del biglietto.

Il tatto e il movimento

Le banconote sono stampate in maniera tale da conferire alla carta una particolare sonorità e consistenza rispetto a quella commerciale. Inoltre alcune parti sono in rilievo e sono facilmente individuabili al tatto. Prendendo ad esempio sempre le 50 euro, sul margine destro e sinistro si possono percepire dei trattini in rilievo, così come è in rilievo l’immagine principale, le iscrizioni e la cifra di grandi dimensioni con il valore della banconota. Un altro modo per verificare che il biglietto sia vero è quello di muoverlo e notare che il numero verde smeraldo, che si trova in basso a sinistra sul fronte, cambia colore passando dal verde smeraldo al blu scuro e contemporaneamente produce l’effetto di una luce che si sposta in senso verticale. Per le banconote da 100 euro, invece, l'ologramma, cioè la striscia argentata sulla destra, rivela il ritratto di Europa, l’immagine principale e la cifra del valore.

Le monete

A rischio contraffazione sono anche le monete, motivo per cui anche in questo caso il governo ha predisposto una guida per identificare i falsi. Prima di tutto bisogna fare attenzione ai disegni e ai bordi delle monete. I disegni sono infatti netti e nitidi rispetto al resto della superficie, mentre i bordi sono definiti e uniformi. Inoltre, le monete di 10, 20 e 50 centesimi sono coniate in una lega speciale e il bordo è realizzato in varie forme, difficili da riprodurre. Lo stesso vale per le monete da 1 euro, mentre quelle da due euro hanno anche una scritta incisa differente per ciascuna nazione.

L'Eurotower e la Bce

Secondo l'Eurotower l'incremento della circolazione di banconote false "riflette anche la ripresa dell'attività economica nel 2022, dopo la revoca di gran parte delle restrizioni connesse alla pandemia di coronavirus". La contraffazione riguarderebbe soprattutto i tagli da 20 e 50 euro, che rappresentano "poco meno dei due terzi del totale dei falsi". Le banconote da 500 euro, che continuano ad avere corso legale, nonostante non siano più emesse dal 2019, rappresentano l'1,7% dei tagli contraffatti e ritirate dalla circolazione (per un valore di poco superiore ai 3 milioni di euro). 

La Bce sottolinea come il 96,6% delle banconote falsificate è stato rinvenuto in paesi dell'area dell'euro, mentre il 2,7% proviene da Stati membri dell'UE non appartenenti all'area e lo 0,7% da altre regioni del mondo. Peraltro, conclude l'Eurotower, "la maggior parte dei falsi è facilmente individuabile, poiché non contiene le caratteristiche di sicurezza o ne reca solo pessime imitazioni".

 

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