
Giuseppe Castagna, 66 anni, amministratore delegato di Banco Bpm
Banco Bpm e Anima si schierano con Siena. L’istituto di Piazza Meda, azionista al 5% di Mps e al 90% della Sgr, ha deciso infatti di votare, nell’assemblea di domani, a favore dell’aumento di capitale finalizzato all’Ops di Montepaschi su Mediobanca. Ieri il cda di Banco Bpm ha formalizzato una scelta che era nell’aria da tempo. D’altronde i segnali non mancavano, primo fra tutti la vicinanza tra l’ad Giuseppe Castagna e il governo, certificata nel novembre scorso dall’acquisto del 5% di Siena nel corso dell’ultimo collocamento del Tesoro. Inoltre, appoggiando Montepaschi, Castagna restituisce la cortesia a Caltagirone, che nelle scorse settimane ha consegnato a Banco Bpm il proprio 5,84% di Anima, contribuendo al successo dell’Opa.
Come Piazza Meda, anche la Sgr (socia di Mps al 4%) guidata da Alessandro Melzi d’Eril ieri ha acceso la luce verde all’Ops di Siena su Mediobanca. Già sullo stesso fronte il Mef (11,73%), Caltagirone (9,9%), Delfin (9,8%), fondazioni (1% circa) e casse di previdenza. Favorevoli all’Ops anche i fondi Algebris, Pimco e Norges Bank, mentre State Board of Administration Florida, Calvert, New York City Comptroller e Cpp Investments hanno espresso parere contrario. Considerando un’affluenza in assemblea attesa del 70-75% del capitale, il fronte del sì supera abbondantemente il 50%, anche oltre la soglia della maggioranza dei due terzi. Numeri che lasciano intendere come l’Ops di Siena su Piazzetta Cuccia sia in discesa e la posizione dell’ad Luigi Lovaglio si rafforzi giorno dopo giorno.
A favore della scalata si è espresso anche il numero uno di EssilorLuxottica e di Delfin, Francesco Milleri, che considera l’operazione "capace di creare valore e favorire l’evoluzione del sistema industriale", nonché "un passo per rendere più competitivo il settore finanziario del nostro Paese". Ma la partita si preannuncia ancora lunga e le sorprese sempre possibili, considerando anche che Unicredit (che ha lanciato un’Ops non concordata da 10 miliardi su Banco Bpm) non ha ancora preso una posizione ufficiale su questo tavolo del risiko bancario italiano.
Intanto, un documento integrativo chiesto da Consob al Monte in vista dell‘assemblea traccia la mappa dell‘azionariato di un‘ipotetico gruppo Mps-Mediobanca, nel caso in cui la scalata di Siena dovesse andare in porto. Delfin sarebbe primo azionista, Caltagirone secondo, il Mef terzo, il gruppo Banco Bpm-Anima quarto e Mediolanum quinto.