Martedì 23 Aprile 2024

Crac bancari, come difendersi. Guida per il risparmiatore

Negli ultimi anni le regole Ue sulle crisi bancarie hanno penalizzato l’Italia Dal meccanismo del bail-in all’intervento statale, ecco le cose da sapere

Banca popolare id Bari, il grafico

Banca popolare id Bari, il grafico

Milano, 15 dicembre 2019 - Quella della Popolare di Bari è solo l’ultima della serie di crisi bancarie che negli ultimi 5 anni ha coinvolto oltre 200mila risparmiatori. Con un costo, tra interventi pubblici e privati e perdite dei risparmiatori, calcolato dalla Cgia in circa 60 miliardi. Un costo che poteva essere inferiore se la Ue avesse usato le stesse misure per tutti i suoi Stati aderenti. La storia recente dei crac comincia nel novembre 2015 con la messa in risoluzione di Banca Etruria, CariChieti, Banca Marche e Carife, poi finite a Ubi Banca (le prime tre) e Bper per la cifra simbolica di un euro.

Il costo del salvataggio di queste quattro banche sarebbe stato di gran lunga più basso (circa 1,5 miliardi), se l’anno prima l’Antitrust europeo non avesse bocciato, considerandolo aiuto di Stato, l’intervento del Fondo interbancario per il salvataggio di banca Tercas da parte della Popolare di Bari. Una scelta bocciata nei mesi scorsi dalla Corte di Giustizia Ue ma che, ormai, aveva bloccato il salvataggio da parte del sistema bancario già in corso. Così l’Italia era stata costretta ad applicare, prima in Europa, le regole del burden sharing, facendo pagare le conseguenze del crac ad azionisti e obbligazionisti subordinati.

Regole diventate dal 1° gennaio 2016 più rigide con l’introduzione del bail-in che, in caso di default, prevede che a pagare il conto siano azionisti e obbligazionisti, salvando conti correnti e depositi (oltre alle cassette di sicurezza) fino a 100mila euro. L’elenco delle crisi bancarie comprende il caso Mps (salvato dal governo Gentiloni con 5,4 miliardi), la liquidazione delle banche venete (Pop Vicenza e Veneto Banca finite a Intesa Sp con una dote pubblica di 4,8 miliardi) e infine Carige, per cui (con un’iniezione da 900 milioni) sono al lavoro Fondo interbancario e Cassa centrale banca.

I risparmiatori coinvolti fino a febbraio possono chiedere i rimborsi previsti dal Fondo da 1,5 miliardi del governo gialloverde. Due pesi e due misure: dal 2008 al 2014, nella Ue sono stati concessi 800 miliardi di aiuti, 238 dalla sola Germania, 52 in Spagna, 42 in Irlanda, 40 in Grecia. L’Italia ne ha spesi solo 4 ma ne ha versati molti di più (14,3 che arrivano a 58 con i prestiti a vari Paesi) per i fondi salva stati e banche europee. E solo qualche giorno fa la Germania ha salvato con i soldi della Bassa Sassonia (1,5 miliardi) e delle casse locali (1,2) la NordLB.

Quando scatta il commissariamento?

La Banca d’Italia può disporre lo scioglimento degli organi amministrativi e di controllo di un istituto quando ricorrono violazioni o irregolarità, o sono previste gravi perdite patrimoniali o se lo scioglimento è richiesto dai vertici o dall’assemblea straordinaria

Come si capisce se una banca è solida?

Il parametro Ue che si chiama Cet1 Ratio indica il rapporto tra le attività ponderate ed il rischio. Se questo valore sta sotto l’8% – il che significa che la banca ha fatto investimenti a rischio per 12,5 volte il valore del proprio capitale – l’istituto viene commissariato

Come funziona il bail-in?

Nel caso un istituto bancario faccia crac, la direttiva Ue (Brrd) prevede che a coprire le perdite siano, nell’ordine, azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100mila euro. La normativa è stata fatta per fare si che non sia sempre lo Stato a pagare per la malagestione degli istituti

Quando interviene il fondo interbancario?

Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi è un consorzio di diritto privato sottoposto alla supervisione diretta della Banca d’Italia: ha il compito di intervenire in caso di rischio crac, pagando in parte il salvataggio dell’istituto pericolante. Dal 2011 l’adesione è obbligatoria

Quando è tutelato il conto corrente?

I soldi che si depositano sul proprio conto corrente sono garantiti dal fondo interbancario con una copertura che arriva fino a 100mila euro per banca e per risparmiatore. Tutto quello che eccede quella somma, è a rischio in caso di crac dell’istituto in cui è conservato

Obbligazioni e azioni, quali differenze?

Le azioni sono partecipazioni al capitale di una impresa, le obbligazioni sono prestiti. Con le prime si guadagna se l’impresa va bene, mentre le obbligazioni garantiscono il rimborso del prestito più un interesse. In caso di crac, però, pagano sia azionisti che obbligazionisti

Chi ha pagato per salvare le banche?

Negli ultimi anni, i salvataggi delle banche sono costati agli istituti stessi (attraverso il Fondo interbancario) 12 miliardi di euro, a cui si aggiungono tra i 10 e i 20 miliardi di euro dello Stato negli ultimi 4 anni (da Etruria ed Mps a Carige). Dati della Università Cattolica di Milano

E se ho un conto cointestato?

In caso un conto sia cointestato, la copertura raddoppia: se ho 200mila euro su un conto intestato a due persona, il fondo bancario coprirà tutta la somma. Stessa cosa se possiedo conti in banche diverse: se sotto i 100mila euro ciascuno sono salvi, in caso di crac

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