Venerdì 19 Aprile 2024

Banca Etica: "Il sostegno all’ong Mediterranea? Un prestito alla luce del sole"

«B ANCA ETICAè in prima linea nel sostegno delle organizzazioni che si occupano di tutela dei diritti e dell’integrazione sociale e lavorativa dei migranti. Qualche mese fa un finanziamento di Banca Etica all’ong Mediterranea Saving Human suscitò parecchie polemiche. Banca Etica concesse un prestito di 460 mila euro e supportò l’attività di crowdfunding. Qualcuno storse il naso, ma la banca rispose che il finanziamento era perfettamente in linea con quei valori che avevano portato in questi anni a finanziare, per circa 70 milioni di euro complessivi, numerose altre realtà che operano per un’accoglienza degna nel nostro Paese.

Finanziare l’ong Mediterraena è stata una scelta naturale per la vostra banca?

«Quell’operazione – ribadisce la presidente Anna Fasano –, rientrava in un percorso di finanziamento accanto a una serie di partner che da vent’anni insieme a noi lavorano per il diritto alla vita e l’inclusione sociale dei migranti. E’ stata un’iniziativa che comunque rientrava pienamente nella nostra visione che è quella di lavorare sul tema dell’accoglienza e di offrire delle opportunità ai migranti».

Distinguendo bene, immagino, fra quelli che operano nella legalità e quelli che non lo fanno. Questo per evitare di correre il rischio di finanziare trafficanti e scafisti…

«Ovviamente. Però mi lasci dire una cosa: è un gioco un po’ facile mettere sotto attacco il terzo settore perché la politica non è riuscita a dare delle risposte, è una lettura un po’ superficiale. E’ stata data molta enfasi a quell’operazione che abbiamo fatto con l’ong Mediterranea ma al di là del singolo episodio il punto centrale è un altro: Banca Etica vuole continuare ad essere a fianco di queste realtà? L’assemblea dei soci ha risposto a gran voce sì»

Anche questo finanziamento che avete fatto a Mediterranea è stato reso pubblico?

«Certamente, in nome della trasparenza. Uno dei fini della finanza etica è proprio quello che i risparmiatori facciano questa domanda: cara banca, cosa fai con i nostri soldi? Pensi solo se tutti i risparmiatori andassero in banca e dicessero: io non voglio investire in nulla che c’entri con le armi. Il risparmiatore ha il diritto di sapere a cosa servono i suoi soldi, come vengono impiegati. E’ stato fatto un grande cammino sul tema della scelta del cibo che si mangia, forse bisognerebbe cominciare a fare un cammino simile sul tema del denaro».

Giuliano Molossi

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