Banche, in sei anni chiusi oltre 9mila sportelli in tutta Italia

Molise e Calabria le regioni con meno filiali. E in molti comuni serve la macchina per andare a prelevare

Una banca (foto archivio)

Una banca (foto archivio)

Gli sportelli bancari sono sempre di meno. In sei anni, secondo i dati Uilca, sono diminuiti del 30%, con la conseguenza che in molti comuni serve la macchina per raggiungere la filiale più vicina. Un trend in atto da anni, quello della desertificazione bancaria, spinto dall’evoluzione delle nuove tecnologia e dall’esigenza degli istituti di credito di contenere i costi, che però si è scontrato contro uno scoglio quasi insormontabile: in alcune regioni la rete fissa ultraveloce è ancora un miraggio.

Senza contare che non paga nemmeno essere fedeli a una stessa banca: le spese per il conto corrente di chi è cliente da più di dieci anni sono quasi il doppio di quelle sostenute da chi ha appena aperto un conto. A parte questo, rimane un fatto: vedere una banca per strada è sempre più raro (almeno in alcune regioni). Se non fosse voluta, si potrebbe parlare di moria degli sportelli. Stando ai dati Uilca, il sindacato dei bancari legato alla Uil, in Italia nel 2015 ce n’erano 30.258 contro i 21.650 dell’anno scorso, un calo del 28,4%. Insomma, nel 2021 solo il 43,7% dei 7.900 comuni italiani poteva contare su almeno uno sportello. I divari territoriali, poi, sono notevoli. In alcune regioni le difficoltà di accesso sono molto grandi. In Molise, nel 2021, appena il 20,6% dei comuni aveva sportelli bancari: 28 su un totale di 136, il 39,1% in meno rispetto al 2015. Stesso trend per la Calabria: soltanto il 31,4% dei comuni poteva contare su una banca, ovvero 127 su un totale di 404, una discesa del 24% sul 2015. Al lato opposto della classifica ci sono Toscana ed Emilia Romagna che possono contare su percentuali altissime di banche nei comuni, rispettivamente pari al 93% e al 96,1%.

Certo, la rivoluzione digitale dovrebbe rendere superfluo la presenza fisica dello sportello e l’importanza di recarsi in filiale. Quasi tutte le operazioni, già oggi, si possono fare comodamente da casa attraverso il sito o l’app della banca. Eppure, nonostante il fatto che l’online banking sia molto diffuso in Italia, non tutta la penisola è servita allo stesso modo dalle infrastrutture digitali. Il rapporto Istat Bes (benessere e sostenibilità) del 2021, con dati relativi però al 2019, ci dice che la copertura in fibra ultraveloce scarseggiava in Molise, dove copriva soltanto 6,4 famiglie su 100, e in Calabria (11,4%).

Ma ci sono soluzioni alla chiusura degli sportelli? Uilca insieme ad altri sindacati di categoria si stanno attivando. Anche dall’Abi, l’Associazione bancaria italiana, sono state fatte alcune proposte per mettere un freno all’emorragia. Di recente, come riporta il Sole 24 Ore, il presidente Antonio Patuelli ha ricordato che tra le diverse cause del trend di chiusure c’è stata anche una legge: “I comuni sotto i 5mila abitanti sono stati esentati da effettuare gare per la tesoreria comunale che è un’attività bancaria e fornisce servizi”. Al momento, questi enti locali possono affidarne la gestione senza dover fare una gara a soggetti privi di licenza bancaria. “Questo ha sottratto attività economica alle banche ed economicità per gli sportelli” ha aggiunto.