Venerdì 19 Aprile 2024

Covid e Tpl, accordo vicino fra Ministero trasporti e Regioni su carico a 80%

Verso l'intesa dopo tavolo tecnico fra Mit e Regioni che chiedono adeguate risorse per finanziare i servizi aggiuntivi volti a coprire il restante 20%

Trasporti e distanziamento: una metro affollata a Milano (Ansa)

Trasporti e distanziamento: una metro affollata a Milano (Ansa)

Roma, 28 agosto 2020 - Accordo vicino per la possibilità di derogare al distanziamento sul trasporto pubblico locale, fino a consentire l'80% del riempimento. E' quanto è emerso dal tavolo tecnico che si è svolto fra le Regioni e il Ministero dei trasporti. A riferirlo è la Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni. Il tavolo aveva come argomento principale quello del Tpl e la riapertura delle scuole. Considerando la limitata permanenza sui mezzi, ecco l'apertura ad un maggiore riempimento dei mezzi pubblici, dove sia possibile garanire le adeguate misure di contenimento dei rischi di contagio. Durante l'incontro è stato discusso un documento elaborato dal Mit alla luce delle indicazioni formulate dal Cts e le Regioni hanno preso atto del parziale accoglimento delle richieste avanzate. Il documento potrebbe essere approvato lunedì in Conferenza delle Regioni.

Dopo il possibile accordo sul carico dei mezzi all'80%, le Regioni hanno insistito sulla necessità che vengano garantite adeguate risorse per finanziare i servizi aggiuntivi sul Tpl, volti a coprire il restante 20%. Le Regioni hanno anche insistito perché le nuove norme siano applicabili a tutto il Tpl, compreso quello ferroviario e al trasporto scolastico.

In giornata si era parlato del problema del trasporto pubblico al tempo della pandemia da Covid-19, grazie all'analisi e alla simulazione dei dati fornita da Asstra. Il problema dei trasporti - con la riapertura delle scuole e la necessità dei distanziamenti - si è incartato sui calcoli di simulazione, con cifre stratosferiche. Per soddisfare una domanda attesa di mobilità pari all'85% rispetto al pre-Covid, infatti, sarebbe necessario un incremento del 70% in urbano e 42% in extraurbano delle percorrenze chilometriche "con un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile" che nelle ore di punta richiederebbe circa 19.400 autobus aggiuntivi e  31.000 conducenti per un costo complessivo di 1,6 miliardi di euro.

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La simulazione è stata preparata dell'ufficio studi di Asstra, l'associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale. Nei calcoli dell'associazione, rispetto all'attuale quota del 60%, ogni punto di aumento della capienza dei mezzi consentirebbe risparmi complessivi per il sistema pari a 40 milioni.

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La regola del distanziamento interpersonale prevista dal Dpcm 26 aprile 2020 e modificata dal Dpcm 11 giugno 2020 (confermata dal DPCM 7 agosto 2020) - spiega l'associazione - ha un impatto immediato sulla capacità di carico dei mezzi di trasporto pubblico locale. Il principio del distanziamento di un metro fra i passeggeri a bordo mezzo ha, finora, ridotto drasticamente il numero di posti offerti e anche l'attuale deroga prevista al metro in caso di allineamento verticale dei passeggeri impone agli operatori una rivisitazione complessiva dell'esercizio e delle soluzioni gestionali necessarie a regolare i flussi. 

Disservizi inevitabili

E l'Asstra continua: se nel periodo del lockdown e post lockdown il disagio è stato attenuato a causa di livelli di domanda molto contenuti, inevitabili, invece, saranno già da metà settembre i disservizi che dovrà scontare l'utenza, sia scolastica sia professionale, la quale subisce una riduzione dell'offerta di trasporto, totalmente inadeguata a soddisfare il livello atteso di spostamenti.  Le simulazioni mostrano che, nel trasporto su gomma con le attuali prescrizioni governative, l'attuale sistema nelle ore di punta è in grado di rispondere a una ripresa della domanda pari al 60% rispetto al pre- Covid. Il superamento di tali percentuali determina la necessità di aumentare la frequenza del servizio. Si è tentato così di stimare l'incremento percentuale del servizio aggiuntivo necessario per offrire un servizio capace di soddisfare in ambito automobilistico urbano ed extraurbano, nelle ore di punta, un livello atteso della domanda all'85% (rispetto al pre-Covid), e conseguentemente di quantificare l'aumento dei fattori produttivi utili a garantire il servizio. 

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