Giovedì 18 Aprile 2024

Quanto può valere un'auto storica? Azimut lancia un fondo di investimento

Il Gruppo ha presentato 'Automobile Heritage Enhancement'

Per il nome, stanti gli orizzonti finanziari globali su cui si muoverà il nuovo progetto del Gruppo Azimut, la preferenza è caduta sulla lingua di Shakespeare. Ma nel giorno del debutto in società, visto che parliamo pur sempre di leggende dell'asfalto, si è parlato emiliano. E' stato infatti il bolognese Palazzo Re Enzo, cuore del cuore della Motor Valley, a fare da sfondo alla presentazione di 'Automobile Heritage Enhancement' (AHE), il neonato ed esclusivo fondo di investimento cucito a misura dei facoltosi proprietari di auto d'epoca. Più nel dettaglio, come ha spiegato alla platea il ceo e Global head of Asset management & Fintech del Gruppo Azimut, Giorgio Medda, mentre alle sue spalle campeggiava la Ferrari 275 GTB/4 tanto amata da Steve McQueen, si tratta del “primo fondo di investimento al mondo” di tale genere. Nato per offrire al collezionista di auto storiche “la possibilità di conferire la vettura o l'intera collezione, avendo in cambio una quota del fondo”. O, in altre parole di effettuare “un conferimento in natura a fronte di un rendimento certo e sostenibile nel tempo, preservando il valore storico e artistico di opere d'arte della meccanica”. Puntando anche, così, “a riportare a casa pezzi prestigiosi della nostra storia automobilistica”. Certo, però, non è questo il primo obiettivo dell'iniziativa gestita da Azimut Investments assieme a partner del calibro di Alberto Schon, amministratore delegato della concessionaria leader di settore, Rossocorsa. Perché lo scopo principale di AHE sarà fare quello che fanno i fondi, ossia raccogliere investimenti. Subito 100 milioni di euro, già nei primi sei mesi di vita, per poi arrivare presto al miliardo. Puntando forte sui danarosi proprietari e collezionisti la cui passione si misura in un mercato da ben 30 miliardi di dollari nel mondo. Di cui un sesto solo in Italia, dove l'incremento medio di valore degli investimenti in auto storiche ha superato nell'ultimo decennio quota 285%. contro il 160% e il 120% di altri tradizionali pallini da collezionisti come l'arte e gli orologi. Con la sola condizione, per buttarsi in questo ricco piatto, di possedere un congruo capitale iniziale. Visto che l'idea di Azimut è “focalizzarsi sul segmento delle vetture dai 3 milioni di euro in su” e puntare su “marchi come Ferrari, Bugatti, Maserati, Pagani, Porsche e Lamborghini”. Non a caso, ma questo lo sappiamo tutti, cinque brand tricolore su sei, perché tra le tante eccellenze nostrane i motori restano fra le più apprezzate ai quattro angoli della Terra. E qui, per sezionare un po' più in profondità questo mondo che mescola eleganza e velocità, ci può dare un grande aiuto la Fondazione Caracciolo, centro studi di un Automobile Club Italiano che ha di recente curato un dettagliato rapporto sullo stato del settore, dal titolo 'Il motorismo storico in Italia'. Innanzitutto, per essere definita 'storica' un'auto deve avere oltre 20 anni di anzianità. Poi, però, a distinguere ciò che è storico da ciò che semplicemente è vecchio pensa il mercato stesso, con i collezionisti che selezionano i modelli di particolare pregio e desiderabilità e decretano, non senza un certo margine di incertezza, quali modelli facciano parte dell'una e quali dell'altra categoria.

Proprio per distinguere la crusca dalla farina, Aci ha interrogato oltre 10mila suoi soci che si definiscono appassionati di auto storiche e stimato in 4.301.192 il numero di queste ultime in Italia, oltre 388mila delle quali inserite nella Lista di salvaguardia Aci, riservata ai modelli di età compresa tra 20 e 29 anni. Per un valore commerciale totale di 103,9 miliardi di euro (8,4 quelle in Lista, 43,4 quelle comprese fra 30 e 39 anni di vita e 52,1 le ultra-quarantenni). Mentre i singoli proprietari italiani sarebbero 1,76 milioni, i quali ogni anno spenderebbero 5,2 miliardi per modulistica, bolli, carburante e manutenzione e percorrerebbero ciascuno ogni anno al volante di un'auto storica, in media, 1.996 chilometri. Tutto sommato, dati e stime alla mano, pare che Azimut abbia scelto un segmento che può dare discrete soddisfazioni.

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