Giovedì 11 Aprile 2024

La corsa dei prezzi dei beni alimentari non si ferma: dalla pasta all’olio, ecco gli aumenti

Inchiesta di Altroconsumo: boom della passata di pomodoro. Ma olio di semi di girasole, caffè e zucchine registrano una flessione

Andamento del prezzo della passata di pomodoro

Andamento del prezzo della passata di pomodoro

Milano, 8 giugno 2023 – Non accennano a diminuire i prezzi dei beni alimentari, salvo qualche eccezione. La situazione è ben fotografata dall’analisi che Altroconsumo conduce periodicamente sui prezzi degli alimenti, analizzando dieci tipologie di prodotti in ipermercati supermercati e discount italiani (fonte dati IRI ultimo aggiornamento aprile 2023).

Le verifiche si vari prodotti Sotto la lente dell’Organizzazione durante lo scorso aprile i prezzi di pasta, farina, olio extravergine d’oliva, olio di semi di girasole, zucchero, caffè in polvere, latte a lunga conservazione e passata di pomodoro, con l’aggiunta di zucchine e banane. Quanto si spende oggi per acquistare tutti questi prodotti? Bisogna mettere in conto in media quasi 26 euro, il 9% in più rispetto a un anno fa. La differenza è ancora più marcata se si raffronta la stessa spesa con i prezzi di due anni fa: nel 2021 avremmo speso 20 euro, quindi, oggi si spende il 30% in più.

Dall’analisi Altroconsumo emerge che solo olio di semi di girasole, caffè e zucchine hanno registrato una flessione nel prezzo rispetto allo scorso anno, mentre per tutti gli altri prodotti gli aumenti ci sono e in alcuni casi sono anche importanti. L'olio di semi di girasole ha registrato una riduzione del 21%: dopo i balzi dovuti al conflitto in Ucraina il prezzo si sta assestando su valori più contenuti, ma comunque superiori al periodo pre-crisi. Il prezzo delle zucchine segna un -5%, mentre il calo del prezzo del caffè è meno marcato: -1% rispetto al 2022. Dopo un inizio anno con qualche segnale di rallentamento, il prezzo della passata di pomodoro invece torna a crescere. Gli aumenti su questo prodotto sono cominciati già nel periodo della pandemia da Covid-19, ma si sono intensificati poi a partire dalla scorsa estate. Ad aprile 2023 il prezzo medio della passata di pomodoro è stato di 1,59 euro al chilo, quindi è tornato ai livelli record già registrati lo scorso gennaio. Il prezzo è ben al di sopra di quello registrato ad aprile 2022, quando costava 1,31 euro al chilo: l'aumento in un anno arriva al 22%. L’analisi inoltre mette in evidenza quanto affidarsi ai prodotti in promozione non assicuri gli stessi margini di risparmio rispetto al passato. Nel 2019, scegliendo i prodotti scontati, si spendeva in media il 30% in meno rispetto al prezzo pieno. Nel 2020 e nel 2021 le promozioni aiutavano a risparmiare il 27%, percentuale che è scesa poi al 25% nel 2022. Dall'andamento dei primi mesi del 2023 è evidente come il risparmio sia calato ulteriormente: oggi i prodotti in promozione assicurano un risparmio solo del 23%.

Italia leader nella produzione di passata di pomodoro Per produrre passate, polpe, pelati e concentrati è sempre necessaria un'unica materia prima: il pomodoro da industria o da trasformazione. A livello globale, l'Italia è uno dei principali attori di questo settore, produciamo infatti il 15% dei pomodori necessari all'industria di trasformazione nel mondo e siamo secondi solo alla California (26%) e alla Cina (17%). Secondo i dati Istat (2022), in ambito nazionale la regione con la maggiore superficie dedicata alla coltivazione del pomodoro da industria (34% del totale) e la maggior produzione (37% dei pomodori raccolti) è l'Emilia Romagna che da sola produce oltre un terzo del pomodoro italiano destinato alla trasformazione. Seguono la Puglia (22% della superficie nazionale e 28% del pomodoro raccolto), la Lombardia (10% della superficie e 11% del raccolto), la Campania (5% della superficie e 4% del raccolto) e la Sicilia (6% della superficie e 2% del raccolto). A livello nazionale, perciò, il pomodoro è un asset importante: nel 2022 il fatturato industriale della filiera ha superato i 4 miliardi di euro, di cui 2,2 provenivano dalle esportazioni. Oltre a coltivare il pomodoro, l'Italia è il primo produttore al mondo di conserve destinate al consumo ed esporta il 60% di quanto produce in questo settore.  

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