Mercoledì 24 Aprile 2024

Aumento benzina, spesa e bollette: come sopravvivere alle stangate quotidiane

Inflazione a due cifre, salari fermi al palo: è la tempesta perfetta. Carburanti oltre i 2 euro, salatissimo il conto dell’energia: 3.547 euro

Roma, 4 gennaio 2023 - L’inflazione alle stelle, le bollette folli, il salasso del pieno. Tutto insieme. E tutto mentre i salari restano al palo. Sembra la trama di un incubo. Qualcuno parla di tempesta perfetta, altri di emergenza. Di certo sono molti gli italiani che nelle ultime settimane hanno tirato fuori dal cassetto della scrivania matita, gomma e calcolatrice. Le voci di spesa cambiano continuamente, i conti vanno aggiornati. A dicembre, per esempio, una famiglia tipo ha visto un aumento del 23,3% per l’utenza del gas. Su base annua la stangata è addirittura del 64,8%. Una percentuale che tradotta in euro fa 1.866. L’equivalente di un mese di stipendio (buono). L’Unione nazionale consumatori, aggiungendo anche i rincari della luce, calcola una batosta da oltre 3.547 euro. Alla stazione di servizio non va meglio. L’importo della benzina, complice la scadenza dello sconto sulle accise, è tornato intorno a quota 2 euro. E l’inflazione a due cifre complica la vita pure tra gli scaffali del supermercato. Servirebbe una mappa per uscire da questo labirinto. Proviamo a tratteggiarla qui sotto con qualche utile consiglio per risparmiare.

Inflazione cala dicembre, ma nel 2022 l'aumento medio è il più alto dal 1985

Perché il prezzo del gas si abbassa e le bollette aumentano (ancora). E quando caleranno

La bolletta dell'energia elettrica
La bolletta dell'energia elettrica

Leggi anche: Come cambia il carrello della spesa: si rinuncia al superfluo, ma non alla famiglia

Luce e gas alle stelle

Monitorare i consumi e le offerte dei gestoridi Maddalena De Franchis

Risparmiare sulle bollette di luce e gas si può, anche in tempi di caro energia: basta gestire i propri consumi in modo responsabile, mettendo in atto piccoli accorgimenti che, da soli, consentirebbero di risparmiare oltre mille euro all’anno di gas ed energia elettrica. E, quando il buon senso non è sufficiente, il consiglio è sempre lo stesso: guardarsi intorno alla ricerca di un nuovo operatore, confrontando le offerte presenti sul mercato grazie alle apposite piattaforme online. Non prima, però, di aver analizzato le abitudini di consumo, per trovare l’offerta che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Sapere che tipo di contratto è attivo sulla propria abitazione e saper comparare le tariffe sono due strumenti necessari per risparmiare sulle bollette di luce e gas. Un mercato concorrenziale favorisce la riduzione dei costi: controllare costantemente le offerte attive sul mercato e cambiare eventualmente gestore sono armi efficaci per difendersi dai rincari.

È possibile cambiare operatore in qualsiasi momento: basta seguire la procedura indicata dall’operatore scelto. Il tempo necessario per il passaggio è circa due mesi, necessari per le verifiche tecniche e burocratiche.

Mai dimenticare, infine, che "controllo uguale risparmio": la tecnologia viene in nostro soccorso con diverse app che permettono di monitorare i consumi energetici e scongiurare sorprese in bolletta: tra le altre, Energy Consumption Analyzer elabora delle statistiche dei consumi settimanali o mensili e segnala eventuali picchi; Effi100 è un ‘contatore intelligente’ in grado di tracciare i consumi in tempo reale e MyBees monitora i dispositivi elettronici dell’abitazione anche a distanza, da smartphone o tablet.

Benzina e diesel

Caccia al pieno low cost, con l’app è più semplice - di Antonio Troise

Con i prezzi di benzina e diesel che corrono, ecco qualche consiglio utile per risparmiare. Ci sono le cosiddette " pompe bianche", senza brand altisonanti. Si tratta dei distributori indipendenti dalle principali compagnie petrolifere che applicano tariffe più basse proprio perché risparmiano sul marketing e sugli altri servizi offerti. Ci sono siti che aggiornano i loro prezzi e ovviamente gli indirizzi. Occhio anche ai benzinai di frontiera, a quelli comunali o a quelli che fanno parte della grande distribuzione:pure qui il pieno costa meno. Anche lo smartphone può aiutarci a risparmiare. Ci sono app, sia su piattaforme Android che Ios, che ci aiutano a scegliere il distributore che pratica il prezzo più basso ma anche a mantenere uno stile di guida che brucia meno carburante. Ad esempio, indicandoci i percorsi più brevi o aiutandoci a pianificare i viaggi in maniera più intelligente.

Attenti poi a non premere troppo sull’acceleratore: chi non supera i 100 km orari può risparmiare fino al 30% rispetto a chi viaggia con una media di 130. Consigliabile anche l’uso di marce alte, e si possono ridurre i consumi eliminando i carichi superflui. Infine, ci sono carburanti non solo più ecologici ma anche più efficienti. Anche se, ormai, soprattutto le auto più moderne, utilizzano filtri e altri dispositivi per "depurare" benzina e diesel.

In genere, è meglio fare il pieno in mattinata, quando le temperature sono più basse. I depositi dei distributori sono sottoterra e con qualche grado in meno anche la densità dei carburanti è minore. Gli esperti consigliano anche di utilizzare la pistola erogatrice mantenendola al minimo: si crea meno vapore e tutto il carburante arriva a destinazione. È sconsigliabile fare rifornimento quando le autobotti scaricano il carburante. Si corre il rischio di acquistare super o diesel poco pulito dal momento che il combustibile viene rimescolato con quello vecchio che potrebbe essere ricco di sedimentazioni.

Cibo e bevande

Occhio alla scadenza, non sempre è il capolinea Maddalena De Franchis

Sembrerà una banalità, ma in cima alla lista dei consigli per risparmiare sulla spesa al supermercato ed evitare odiosi sprechi di cibo – dannosi per il portafoglio e inaccettabili dal punto di vista etico e ambientale – ce n’è uno accertato scientificamente: mai andare a fare la spesa a stomaco vuoto. Se abbiamo fame, la tendenza all’acquisto compulsivo di prodotti alimentari, di qualsiasi genere, aumenta a dismisura. Tutti gli altri suggerimenti – dalla preparazione della classica ‘lista della spesa’ al ricordarsi di portare con sé i sacchetti riutilizzabili – rientrano, in realtà, in un’unica grande regola: quella della spesa consapevole. Spesa consapevole significa, innanzitutto, compilare la lista controllando attentamente frigo e dispensa, per evitare che i prodotti si accumulino l’uno sull’altro e finiscano per scadere.

Ma significa anche leggere con attenzione le etichette e le date di scadenza di ogni prodotto e tenere d’occhio le promozioni, senza tuttavia cadere nella trappola dell’accumulo di ciò che non serve realmente. Per non sprecare denaro può essere utile affidarsi anche alla tecnologia: tra le numerose applicazioni che possono aiutarci a risparmiare sulla spesa ci sono quelle che monitorano e mettono a confronto le promozioni attive nelle varie catene di supermercati (tra le più note si possono citare MyVolantino e DoveConviene).

Da non trascurare la celeberrima TooGoodToGo, che consente agli utenti di acquistare l’invenduto della giornata di ristoranti, bar e negozi racchiuso in ‘magic box’, selezioni a sorpresa di cibi, principalmente freschi, che non possono essere commercializzati il giorno successivo. Occhio, poi, ai prodotti scaduti. Pasta e riso, per esempio, possono essere consumati fino a 2 o 3 mesi dopo la data di scadenza. Due mesi di tolleranza valgono anche per i surgelati e i prodotti in scatola. Previo controllo, ovviamente: cattivi odori o muffe significano capolinea.

Shopping (anche online)

Dai vestiti all’elettronica, comprare usato conviene di Maddalena De Franchis

Limitare gli sprechi, risparmiare e garantire una seconda vita a oggetti ancora in ottimo stato.

Sono valori dal sapore antico, che però stanno vivendo, ora, una fase di nuova attualità: scegliere di comprare usato non si tratta soltanto di badare al portafoglio, ma di abbracciare una modalità di consumo inedita, più attenta all’ambiente e alla sostenibilità delle proprie scelte.

Il trend degli acquisti di seconda mano è stato prontamente intercettato da innumerevoli portali e app per la compravendita online, molti dei quali spaziano nei più svariati settori merceologici, dai motori all’elettronica, dai libri agli accessori per la casa, fino all’abbigliamento. Dunque, chi non sa dove si trova il mercatino o il negozio dell’usato più vicino a casa propria, o se non abbia voglia di concedersi un po’ di tempo per fiutare tra le bancarelle, può servirsi dello smartphone o del pc e visitare arcinote piattaforme web come Subito.it, eBay, Autoscout24 (specializzato su auto e moto), Facebook Marketplace, Wollapop e Shopify.

Merita una menzione a parte Vinted: con oltre 45 milioni di utenti, è uno dei siti più gettonati per vendere vestiti online di seconda mano. Il funzionamento è semplice: se abbiamo un abito che giace dimenticato in fondo all’armadio, o non abbiamo mai indossato, è sufficiente scaricare l’app e creare un’inserzione, caricando fino a 20 foto del prodotto che intendiamo cedere. Inserire annunci è completamente gratis, non ci sono commissioni di compravendita e le spese di spedizione le paga l’acquirente: ciò significa che è possibile incassare tutti i proventi della vendita.

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