Gli aumenti di pensioni e assegno unico sono in ritardo: i tempi e cosa sta succedendo

Gli attesi adeguamenti tardano ad arrivare: ecco quando verranno corrisposti gli arretrati

Inizio d’anno a colpi di ritardi nei pagamenti dell’Inps. Prima il rinvio a marzo dell’adeguamento all’inflazione degli assegni pensionistici sopra i 2.101 euro, ma anche dell’aumento delle pensioni minime. Poi, lo slittamento di qualche settimana, fino a fine mese, dell’erogazione, anch’essa rivalutata, dell’assegno unico di febbraio. Senza contare che si registrano disguidi anche per la presentazione della domanda per il bonus-nido 2023.

Pensioni (Archivio)
Pensioni (Archivio)

Pensioni, rivalutazioni in ritardo

Dall’inizio dell’anno l’adeguamento delle pensioni al costo della vita, la cosiddetta rivalutazione, è stato corrisposto solo alle pensioni fino a 2.101 euro lordi mensili, pari a 4 volte il minimo Inps. Il trattamento è stato rivalutato del 7,3 per cento da gennaio.

Gli aumenti

Le pensioni sopra la cifra indicata sono state corrisposte negli importi di fine 2022: e, dunque, non solo hanno avuto aumenti, in percentuale, meno consistenti per effetto della stretta sulle rivalutazioni decisa dal governo, ma devono attendere la rata di marzo per vedere la corresponsione degli incrementi. Da inizio marzo, però, riceveranno anche gli arretrati dei due mesi precedenti.

Le fasce

Per la fascia corrispondente tra le quattro e le cinque volte il minimo, l'importo sarà rivalutato dell'85% dell'inflazione, ovvero del 6,205%, mentre chi conta su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro) riceverà solo il 53% dell'inflazione pari a una rivalutazione del 3,869%. Le percentuali di rivalutazione scendono all'aumentare dell'importo della pensione (insieme dei redditi pensionistici) fino ad arrivare ad appena il 32% di rivalutazione per chi ha assegni superiori a 10 volte il minimo (5.253,81 euro al mese) con il recupero rispetto all'aumento dei prezzi del 2,336%.

In ritardo anche l'adeguamento delle minime

Lo stesso ritardo riguarda le pensioni minime che arriveranno a 572 euro mensili o a 600 per gli over 75 e che riceveranno da marzo anche gli incrementi di gennaio e febbraio.

Assegno unico, tempi più lunghi

E’ slittata a fine febbraio, invece, l'erogazione della rata relativa comprensiva della rivalutazione annuale anche per le soglie Isee e per gli importi dell’assegno unico per i figli, mentre la quota rivalutata relativa al mese di gennaio verrà liquidata con il pagamento del mese di marzo. Il tasso di rivalutazione sarà pari all’8,1%.

Il rinnovo dell’Isee

Scadrà a fine mese, invece, la corsa al rinnovo dell’Isee: ci sono ancora due settimane per inviare la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) all’Inps e ottenere l’aggiornamento dell’indicatore.

L’adempimento è richiesto per evitare che dalla mensilità di marzo venga erogata solamente la quota minima di 50 euro per ciascun figlio. A quel punto solo chi aggiornerà l’Isee entro il 30 giugno potrà ottenere gli importi arretrati ricalcolati in base al parametro dal mese di marzo: chi lo farà dopo, li riceverà modulati sull’indicatore solo dal momento di presentazione della Dsu. Dall’Inps si fa sapere che nel 2023 sono già state inviate circa sei milioni di Dsu, a fronte di 11.856.654 inviate durante tutto lo scorso anno. Chi ha anticipato i tempi, aggiornando l’indicatore tra gennaio e febbraio, vedrà la propria prestazione calcolata sulla base dell’ultima dichiarazione disponibile fin dalla mensilità di febbraio.

 

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