Attacco hacker in tutto il mondo domenica 5 febbraio

Roma, 5 febbraio 2023 - Questa volta gli hacker hanno puntato in alto, direttamente ai server internazionali che gestiscono le piattaforme Internet che utilizziamo tutti i giorni. Un attacco massiccio, sempre a colpi di ransomware, ovvero il "virus" che iniettato nel pc, rendono inutilizzabili tutti i dati fino al pagamento di un riscatto. La domenica nera della sicurezza informatica arriva proprio nel giorno in cui anche il colosso della Tim è andato in down. Ufficialmente, non c’è alcun collegamento fra i due eventi. Ma la coincidenza ha fatto salire l’allarme al massimo livello e stamattina alle 9 il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per la cybersicurezza, incontrerà a Palazzo Chigi il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, e la direttrice del DIS-Dipartimento informazione e sicurezza, Elisabetta Belloni, per fare un primo bilancio dei danni provocati dagli attacchi.  Proprio l’Acn ieri ha lanciato un vero e proprio appello per spingere i proprietari dei server minacciati dal virus ad adottare subito le opportune contromisure. Per la verità, nel mirino degli hacker non c’è solo l’Italia. Anzi, il Paese più colpito è la Francia, seguita da Finlandia, Canada e Stati Uniti. In tutto sarebbero circa un migliaio i sistemi infettati dal ransomware. Unica nota positiva è che si tratta di un progamma già in circolazione che prende di mira i server VMware ESXi. Si tratta di uno dei colossi mondiali del settore, con clienti che vanno da Adobe a Vodacom fino ad Emergency. In Italia, fra le storie di "successo" censite dal sito troviamo una trentina di aziende, da Innovapuglia alla Città metropolitana di Roma Capitale, da Sky ad Anas oltre ad un nutrito gruppo di piccoli e medi comuni. È presto, ovviamente, per sapere se i server utilizzati da queste aziende siano stati colpiti dal virus e se i dati siano al sicuro. Al momento non ci sono segnalazioni ufficiali. Anche se, spiega l’Acn, sono decine le realtà che hanno riscontrato l’attività malevola nei loro confronti. Un dato che, secondo gli analisti, è destinato ad aumentare. "Abbiamo allertato numerosi soggetti i cui sistemi sono esposti ma non ancora compromessi. Tuttavia, rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario. Questi sono chiamati immediatamente ad aggiornare i loro sistemi". Una corsa contro il tempo. In realtà non tutti i server targati VMware ESXi sono vulnerabili. La "falla" nel sistema, infatti, era già nota tanto che era stata già corretta dal produttore. Il problema, fa sapere la nostra agenzia per la Cybersicurezza, è che non tutti coloro che usano i sistemi attualmente interessati all’attacco hanno effettuato le correzioni previste. L’Agenzia ha anche pubblicato uno specifico bollettino sul portale pubblico csirt.gov.it, che include anche le procedure per risolvere la vulnerabilità, ai quali i responsabili tecnici dei servizi IT pubblici e privati sono invitati a fare riferimento. L’Italia  non è nuova a questi attacchi. Anzi, nel primo semestre del 2022, siamo stati il Paese europeo più colpito. La tecnica è sempre la stessa: attraverso le falle del sistema gli hacker riescono a introdurre il ransomware che "critta" i file rendendoli inutilizzabili. Qualche volta il ricatto diventa doppio: si paga non solo per recuperare i dati ma anche per evitare che siano pubblicati su Internet. Solo dopo il pagamento del riscatto (spesso in bitcoin) i sistemi dovrebbero tornare alla normalità. Ma non c’è alcuna garanzia.

Economia

Roma, 5 febbraio 2023 -&nbsp;Questa volta gli hacker hanno puntato in alto, direttamente ai server internazionali che gestiscono le piattaforme Internet che utilizziamo tutti i giorni. Un <a href="https://www.quotidiano.net/tech/attacco-hacker-oggi-tim-1.8505552">attacco massiccio</a>, sempre a colpi di ransomware, ovvero il "virus" che iniettato nel pc, rendono inutilizzabili tutti i dati fino al pagamento di un riscatto. La domenica nera della sicurezza informatica arriva proprio nel giorno in cui anche <a href="https://www.quotidiano.net/cronaca/tim-down-oggi-1.8505243">il colosso della Tim è andato in down</a>. Ufficialmente, non c’è alcun collegamento fra i due eventi. Ma la coincidenza ha fatto salire l’allarme al massimo livello e stamattina alle 9 il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per la cybersicurezza, incontrerà a Palazzo Chigi il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, e la direttrice del DIS-Dipartimento informazione e sicurezza, Elisabetta Belloni, per fare un primo bilancio dei danni provocati dagli attacchi. 
<img alt="Roberto Baldoni, 57 anni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale" data-img="/polopoly_fs/1.8506263!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_680/image.jpg" data-img-alt="Roberto Baldoni, 57 anni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale" data-img-thumb="/polopoly_fs/1.8506263!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" data-polopoly-id="1.8506263" data-shortcode="true" data-type="image" polopoly:contentfilepath="/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" polopoly:contentid="1.8506263" src="https://cdn.quotidiano.net/polopoly_fs/1.8506263!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/wide_325/image.jpg" title="Roberto Baldoni, 57 anni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale"> 
Proprio l’Acn ieri ha lanciato un vero e proprio appello per spingere i proprietari dei server minacciati dal virus ad adottare subito le opportune contromisure. Per la verità, nel mirino degli hacker non c’è solo l’Italia. Anzi, il Paese più colpito è la Francia, seguita da Finlandia, Canada e Stati Uniti. In tutto sarebbero circa un migliaio i sistemi infettati dal ransomware. Unica nota positiva è che si tratta di un progamma già in circolazione che prende di mira i server VMware ESXi. Si tratta di uno dei colossi mondiali del settore, con clienti che vanno da Adobe a Vodacom fino ad Emergency. In Italia, fra le storie di "successo" censite dal sito troviamo una trentina di aziende, da Innovapuglia alla Città metropolitana di Roma Capitale, da Sky ad Anas oltre ad un nutrito gruppo di piccoli e medi comuni. È presto, ovviamente, per sapere se i server utilizzati da queste aziende siano stati colpiti dal virus e se i dati siano al sicuro. Al momento non ci sono segnalazioni ufficiali. Anche se, spiega l’Acn, sono decine le realtà che hanno riscontrato l’attività malevola nei loro confronti. 
Un dato che, secondo gli analisti, è destinato ad aumentare. "Abbiamo allertato numerosi soggetti i cui sistemi sono esposti ma non ancora compromessi. Tuttavia, rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario. Questi sono chiamati immediatamente ad aggiornare i loro sistemi". Una corsa contro il tempo. In realtà non tutti i server targati VMware ESXi sono vulnerabili. La "falla" nel sistema, infatti, era già nota tanto che era stata già corretta dal produttore. Il problema, fa sapere la nostra agenzia per la Cybersicurezza, è che non tutti coloro che usano i sistemi attualmente interessati all’attacco hanno effettuato le correzioni previste. L’Agenzia ha anche pubblicato uno specifico bollettino sul portale pubblico csirt.gov.it, che include anche le procedure per risolvere la vulnerabilità, ai quali i responsabili tecnici dei servizi IT pubblici e privati sono invitati a fare riferimento. 
L’Italia non è nuova a questi attacchi. Anzi, nel primo semestre del 2022, siamo stati il Paese europeo più colpito. La tecnica è sempre la stessa: attraverso le falle del sistema gli hacker riescono a introdurre il ransomware che "critta" i file rendendoli inutilizzabili. Qualche volta il ricatto diventa doppio: si paga non solo per recuperare i dati ma anche per evitare che siano pubblicati su Internet. Solo dopo il pagamento del riscatto (spesso in bitcoin) i sistemi dovrebbero tornare alla normalità. Ma non c’è alcuna garanzia. 
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