Mercoledì 24 Aprile 2024

Attacchi informatici e furti di dati Lo scudo protettivo di Zurich per la sicurezza delle aziende

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MILANO

L’IMPORTANZA del cyber risk e dei rischi tecnologici per aziende e imprenditori italiani è sempre più evidente. È quanto emerso dall’ultimo Regional Risks for Doing Business Report 2019, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Zurich e Marsh, che ha coinvolto oltre 13.000 business leader in 130 Paesi nel mondo con lo scopo di classificare i principali timori legati allo svolgimento della loro attività nei prossimi dieci anni. Seppure con macro differenze regionali, il report ha registrato una sempre maggiore preoccupazione legata al rischio cyber a livello globale e soprattutto a livello europeo ed italiano, dove occupa il primo posto della classifica.

Il consolidarsi di questo timore fra manager e imprenditori evidenzia la sempre crescente sofisticazione e proliferazione degli attacchi informatici e delle minacce ad essi collegate, che trovano conferma e riscontro nei recenti attacchi alle infrastrutture pubbliche e alla vulnerabilità dei dati personali a disposizione delle aziende. «I punti di tangenza più evidenti tra i rischi percepiti a livello europeo e globale e quelli maggiormente sentiti in Italia – spiega Alessandro Castellano, Country Ceo di Zurich Italia – riguardano il cambiamento climatico e l’importanza sempre più pervasiva della tecnologia. In merito al primo, è utopistico pensare che gli Stati siano in grado di far fronte gli effetti sempre più marcati degli eventi atmosferici e catastrofali: emerge quindi con chiarezza la necessità di un nuovo patto ‘pubblico-privato’, in grado di prevenire e intervenire a tutela di famiglie e imprese».

Qual è invece la risposta delle aziende al rischio informatico?

«Relativamente al cyber risk il nostro Paese – risponde sempre Castellano – risulta molto più scoperto in termini sia di preparazione e comprensione del rischio sia di capacità di affrontarlo. È quindi fondamentale recuperare in tempi rapidi attraverso adeguati assessment, soprattutto a favore delle piccole e medie imprese, tipicamente maggiormente esposte».

Che ruolo possono avere le imprese assicurative per la prevenzione e copertura del cyber risk?

«Gli operatori assicurativi, da sempre in prima linea sulla cultura del rischio – conclude il Ceo di Zurich Italia – sono i più accreditati per fornire adeguato supporto in tal senso, in particolare quelli con expertise globale che consente di fare leva su esperienze già maturate in aree geografiche in cui tali rischi sono più maturi».

Rispetto a qualche anno fa, aggiunge Elena Rasa, Chief Underwriting Officer di Zurich Italia «stiamo assistendo a una crescente richiesta di protezione e tutela assicurativa sul fronte cyber, a dimostrazione di quanto il tema della sicurezza informatica sia divenuto ormai cruciale per la pianificazione e la gestione del proprio business. Attacchi informatici, furti di dati personali, falle e intrusioni tecnologiche possono generare, infatti, crisi reputazionali difficili da sanare. Per il rischio cyber, come per gli altri rischi fortemente sentiti dalle nostre aziende, la sedimentazione di una cultura della prevenzione rimane in ogni caso fondamentale».

PER RISPONDERE a questa esigenza Zurich prevede una copertura per il rischio di violazione dei dati già all’interno della polizza RC dedicata al mondo dei professionisti. Per le specificità del rischio cyber è stata invece sviluppata Cyber Security and Privacy, attraverso la quale il cliente è supportato da specialisti sia nella fase di valutazione del rischio, sia nella fase di assistenza in caso di sinistro. Grazie alla partnership tra il gruppo Zurich e Crawford, azienda leader mondiale nella fornitura di servizi di gestione sinistri e risk management, Zurich è in grado di offrire un servizio di digital resolve che rappresenta un unicum nel panorama assicurativo. Entro un’ora dal verificarsi dell’evento, l’assicurato viene contattato dall’Incident manager ed entro 5-24 ore vengono attuate le azioni urgenti di mitigazione del rischio. Il cliente è inoltre supportato da uno specialista in caso di danno reputazionale conseguente all’evento. Per un professionista fino a 2 milioni di fatturato, a seguito di esito positivo del self-assessment (cinque domande volte a verificare il grado di sicurezza informatico), il costo annuo della polizza è di 500 euro.

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