Atlantia dà altro tempo a Cdp per Autostrade

Prorogato al 24 febbraio il termine per presentare un’offerta. "Ma deve essere vincolante e senza condizioni"

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Altre due settimane e mezzo di tempo a Cdp e soci per completare la due diligence e formulare l’offerta per Aspi. Che però questa volta deve essere quella definitiva. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione di Atlantia, che ha fissato al 24 febbraio la nuova scadenza. Il board ha anche esaminato i risultati preliminari del 2020, con Ebitda e ricavi in calo per l’effetto del Covid sul traffico delle concessionarie del gruppo. Bene il titolo in Borsa, che chiude in rialzo dell’1,34% a 15,88 euro.

La richiesta di proroga è arrivata nei giorni scorsi dal consorzio formato da Cassa e dai fondi Blackstone e Macquarie, che in una lettera del 31 gennaio, reiterata il 3 febbraio, chiedevano tempo fino alla fine di febbraio per presentare l’offerta per l’88% di Aspi, dicendosi "fiduciosi" di poter fornire per quella data "una proposta migliore e più convincente". Richiesta ora accordata dal board di Atlantia, che ha però accorciato di qualche giorno la proroga (solo fino al 24 febbraio) e chiesto espressamente che entro quella data arrivi "un’offerta vincolante e non soggetta a condizioni di sindacazione o finanziamento".

Fino ad oggi Cassa e soci si sono fatti avanti con due offerte preliminari (19 e 27 ottobre) e un aggiornamento il 22 dicembre. Proposte tutte bocciate da Atlantia perché i termini economici sono stati ritenuti insufficienti: nelle prime due si valutava Aspi in un range tra 8,5 e 9,5 miliardi; nell’ultima il prezzo veniva rivisto al ribasso verso la parte inferiore della forchetta. Un nodo su cui è in pressing da tempo il fondo Tci, primo azionista di Atlantia, che nei giorni scorsi ha bollato la valutazione fatta da Cdp e soci come "non equa", tornando a ribadire che il giusto prezzo è 10-12 miliardi.

Intanto Atlantia si prepara ad archiviare un 2020 con risultati in calo. I dati preliminari "risentono dell’impatto del Covid-19 sui volumi di traffico delle concessionarie del gruppo". Il gruppo stima per l’esercizio 2020 ricavi per circa 8,2 miliardi (dagli 1,6 del 2019), un margine operativo lordo di 3,7 miliardi (-2 miliardi) e un rallentamento degli investimenti operativi a 1,5 miliardi.

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