Venerdì 19 Aprile 2024

Statali, il turnover torna al 100%. "Dal 2020 150mila assunzioni l'anno"

Cadono gli ultimi paletti per il ricambio del pubbico impiego. Nelle Regioni si assumerà in base ai bilanci e non al numero dei pensionamenti

(Ansa)

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Roma, 9 novembre 2019 - Centocinquantamila nuove assunzioni ogni anno. La pubblica amministrazione si rinnova grazie al turnover che finalmente torna ad essere al 100% in tutti gli uffici e anche per gli statali in senso stretto. 

La precedente legge di Bilancio aveva fatto slittare al 15 novembre prossimo lo sblocco delle assunzioni nei ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Cadono così sbarramenti e restrizioni che erano stati messi in ottica di revisione della spesa. Anzi nelle Regioni - è messo nero su bianco in un provvedimento attuativo del decreto crescita, pubblicato questa mattina in Gazzetta - si potranno assumere più persone di quante ne escano. Sì perché il criterio cambia, con ingressi non più calibrati sulle uscite ma sui bilanci degli enti. Quindi, se i fondi ci sono, si posso programmare assunzioni in numero superiore ai pensionamenti. 

Il ministero guidato da Fabiana Dadone si aspetta un ingresso annuo di 150mila dipendenti nella media dei 12 mesi, a partire dal 2020. Numeri a cui si devono aggiungere gli ingressi extra finanziati con le passate manovre. Complessivamente, sommando tutto, si dovrebbe arrivare a 450-500 mila entrate nell'arco di tre anni.

Cosa cambia per le Regioni

Dall'inizio del 2020 le Regioni saranno divise in cinque fasce, a cui corrisponderanno altrettanti 'valori soglia', ovvero tetti di spesa (maggiori in proporzione nelle realtà meno popolose). In fase di prima applicazione e fino al 31 dicembre 2024, le Regioni a statuto ordinario nel limite del valore soglia, si legge nel testo,"possono incrementare annualmente, per assunzioni di personale a tempo indeterminato, la spesa del personale registrata nel 2018, in misura non superiore al 10% nel 2020, al 15% nel 2021, al 18% nel 2022, al 20% nel 2023 e al 25% nel 2024, in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell'equilibrio di bilancio asseverato dall'organo di revisione". Un provvedimento parallelo è atteso, entro questo mese, per i Comuni.

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