Mercoledì 24 Aprile 2024

Assegno unico universale 2022, domande e istruzioni utili: le ultime novità dall'Inps

Cinque milioni di famiglie hanno fatto richiesta. Genitori separati e figli maggiorenni: ecco la circolare

L’assegno unico per le famiglie

L’assegno unico per le famiglie

Partiamo dal dato aggiornato sulle domande presentate da inizio anno: quasi 5 milioni di famiglie italiane hanno inoltrato richiesta all'Inps per ricevere l'assegno unico universale, la nuova misura di sostegno al reddito per le famiglie  introdotta dal Governo Draghi dal 2022 che assorbe tutti gli altri sussidi legati precedenti legati alla presenza di figli. Un numero che fa capire la portata enorme dello strumento di welfare che viene erogato senza limiti di reddito anche per figli maggiorenni. A variare, infatti, è l'importo dell'assegno da un valore minimo di 50 euro. Cinque milioni di domande inviate dai genitori, dunque, a fronte di 7,2 milioni di figli per cui è stato chiesto l'assegno unico universale. I pagamenti sono iniziati a marzo. 

La platea e i tempi

La platea degli interessati all'assegno unico per il quale deve essere fatta domanda all'Inps è pari a 7 milioni di famiglie per 11 milioni di figli. Se non si presenta l'Isee si ha comunque diritto a 50 euro per ogni figlio. Per il 2022 è prevista una spesa complessiva di 15,12 miliardi mentre per gli anni successivi si supereranno i 18 miliardi. Fino al 30 giugno sarà possibile inoltrare la domanda online al sito dell'Inps con il riconoscimento di tutti gli arretrati, calcolati a partire dal mese di marzo 2022. Dopo il 30 giugno l'assegno decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione e il pagamento è effettuato dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. 

Sul sito dell'Inps intanto è stata pubblicata una nuova circolare che specifica le istruzioni per la richiesta e l'erogazione dell'assegno per i genitori separati e i figli maggiorenni. 

Genitori separati

Il principio regolatore generale è che l'assegno unico universale è erogato in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale ovvero hanno l'affidamento condiviso dei figli. Tuttavia, i genitori possono stabilire che il contributo venga interamente erogato solo a uno dei due, attestando in procedura l’accordo tra le parti. Ad eccezione alla regola generale di cui sopra, l’assegno viene sempre erogato interamente a un solo genitore se da un provvedimento del giudice o da un accordo scritto tra le parti risulta che quel genitore ha l'esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale ovvero l'affidamento esclusivo. L’assegno viene altresì sempre erogato a un solo genitore se il giudice, nel provvedimento che disciplina la separazione di fatto, legale o il divorzio dei genitori, ha disposto che dei contributi pubblici usufruisca uno solo dei genitori.

Nei casi sopra riportati (esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale ovvero affidamento esclusivo o provvedimento del giudice che individua chi dei genitori può percepire contributi pubblici, oppure accordo fra le parti) il richiedente che si trovi nelle suddette condizioni lo dichiara nella domanda, selezionando l’apposita opzione, chiedendo l'erogazione dell'AUU al 100%.

La modifica

Inoltre, qualora l'assegno venga già erogato con ripartizione al 50%, il genitore ha la possibilità di chiedere la modifica delle modalità di erogazione, integrando la domanda on line a suo tempo già presentata, chiedendo il pagamento al 100%. In sede di prima domanda e/o modifica di una domanda già presentata, non è richiesto al genitore di allegare alcuna documentazione comprovante il suo diritto, che gli potrà comunque essere richiesta dall’Istituto anche in un momento successivo (accordo scritto tra le parti, decreto di separazione, sentenza di separazione o di divorzio). L’altro genitore, in ogni caso, potrà chiedere alla Struttura INPS competente il riesame della ripartizione, trasmettendo alla medesima idonea documentazione a comprova. Le domande che ricadono nella casistica del riesame per la parte relativa alla ripartizione dell’assegno, non saranno più modificabili, dall’altro genitore o dal Patronato. Solo il richiedente potrà in un momento successivo modificare questa scelta, qualora cambino le condizioni giuridiche esistenti al momento della domanda.

Figli maggiorenni

L’assegno unico universale è riconosciuto ai nuclei familiari per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:

  1.  frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  2. svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
  3.  sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l'impiego;
  4. svolga il servizio civile universale.

La circolare n. 23/2022 ha chiarito che le condizioni elencate dalla norma devono sussistere al momento della domanda e per tutta la durata della prestazione.

Il figlio maggiorenne (fino a 21 anni) se convivente con uno o entrambi i genitori, fa parte del nucleo familiare in cui convive se non possiede un reddito complessivo ai fini IRPEF superiore a euro 8.000. Nel caso in cui il figlio non conviva con i geniotri, può comunque fare parte del nucleo se di età inferiore a 26 anni, a carico dei genitori ai fini IRPEF e non coniugato o a sua volta genitore.