Assegno unico, boom di richieste. Ecco come si fa a ottenere i soldi

Nel primo giorno oltre 30mila clic. Quasi mille euro di media in più per famiglia nei prossimi 6 mesi

Assegno unico per i figli

Assegno unico per i figli

Roma, 2 luglio 2021 - In poche ore – come avvisa il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico – sono arrivate oltre 15mila domande per l’assegno unico per i figli e, a fine giornata, erano più che raddoppiate. Il debutto del nuovo strumento di welfare per la famiglia, approvata all’unanimità dal Parlamento, trova così la controprova dei numeri.

La platea

In questa prima fase temporanea, la misura riguarda 6 milioni di nuclei. In prima fila, coloro che sono esclusi dagli assegni familiari, percepiti solo dai lavoratori dipendenti. Si tratta di quasi 2 milioni di famiglie di diverse categorie: inattivi, percettori di Reddito di cittadinanza, lavoratori autonomi, coltivatori, pensionati, ma anche dipendenti tagliati fuori dagli assegni per ragioni di reddito familiare. A questi nuclei va 1,58 miliardi dei 3 totali a disposizione. L’altra metà delle risorse è destinata a 4 milioni di famiglie che già incassano gli assegni familiari (lavoratori dipendenti), ma che riceveranno una maggiorazione dell’aiuto. Dal 2022, l’intervento diventerà strutturale e universale, in sostituzione di detrazioni e bonus esistenti.

Chi può fare domanda

Il candidato giusto è cittadino italiano, europeo o extraeuropeo titolare di diritto di soggiorno, di permesso di soggiorno di lungo periodo o per motivo di lavoro o ricerca di durata almeno semestrale. Paga le tasse in Italia. È residente e domiciliato nel nostro Paese, con i figli a carico fino al compimento del 18esimo anno. O è residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi. Oppure ancora titolare di un contratto di lavoro di durata almeno semestrale.

Come si calcola l'assegno

Gli importi, determinati in base a una tabella allegata al decreto, sono maggiorati di 50 euro per ciascun figlio minore con disabilità. E del 30% dal terzo figlio in poi. Calano al crescere dell’Isee per garantire un sostegno maggiore a chi più ha bisogno. Rispetto alla situazione attuale, il nuovo assegno prevede importi (seppur piccoli) anche per livelli di Isee elevati, fino a 50mila euro. Gli importi base – 167,5 euro per un figlio, 355 euro con due figli, 653 euro con tre figli – spettano pienamente per un Isee fino a 7 mila euro. Si dimezzano a 83,5 euro intorno ai 15mila euro di Isee. E calano a 30 euro al mese a figlio dai 40mila euro di Isee fino a 50mila euro. Il valore medio dell’erogazione negli ultimi sei mesi di quest’anno, secondo l’ultima stima Istat, si attesterebbe a 962 euro.

Come presentare la domanda

Bastano il codice fiscale dei figli e l’Iban su cui accreditare le somme. La richiesta va presentata sul portale Inps, utilizzando lo Spid, la Carta di identità elettronica 3.0, la Carta nazionale dei servizi o il Pin Inps rilasciato entro il primo ottobre 2020, o ancora tramite gli enti di patronato. Per le domande dell’assegno temporaneo presentate entro il 30 settembre 2021 saranno riconosciuti gli arretrati a partire dal primo luglio. Chi invece arriverà dopo il 30 settembre, riceverà gli importi cui ha diritto a partire dal mese di presentazione della domanda. L’assegno non concorre a formare la base imponibile dell’Irpef.

Compatibilità con il reddito di cittadinanza

L’assegno è compatibile con il Rdc e con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate da Regioni e Comuni. Nel caso del Rdc, l’Inps corrisponde d’ufficio l’assegno per i figli congiuntamente allo stesso aiuto. Ma il beneficio complessivo è determinato sottraendo dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di Rdc relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo. Il ricalcolo sarà fatto dall’Inps.

Maggiorazioni per i dipendenti

In attesa della riforma fiscale complessiva, le famiglie che già oggi incassano gli assegni familiari riceveranno un extra per bilanciare l’assegno-ponte destinato ad autonomi, disoccupati, incapienti. La maggiorazione va dai 37,5 euro per ciascun figlio (nuclei che ne hanno almeno due) a 70 euro ognuno (famiglie con almeno tre figli). Per queste maggiorazioni si destinano 1, 38 miliardi per il 2021.