Assegno unico: cos'è, come richiederlo e cosa cambierà dal 2023. Le novità in Manovra

Il sostegno è attribuito alle famiglie per ciascun figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni: viene calcolato sulla base dell’Isee presentato al momento della domanda

Roma, 19 dicembre 2022 - È stato introdotto nel 2022 dal governo Draghi e sarà confermato anche nel 2023, pur con le revisioni introdotte dall’ultima Legge di bilancio, che mira ad aumentarne gli importi. Stiamo parlando dell’assegno unico e universale per i figli a carico, il sostegno economico alle famiglie attribuito, per ciascun figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni, mentre è erogato senza limiti d’età per i figli disabili. L’importo spettante varia a seconda della condizione economica del nucleo familiare ed è calcolato sulla base dell’Isee presentato al momento della domanda, tenendo conto dell’età, del numero dei figli e di eventuali situazioni di disabilità dei figli. Viene definito ‘unico’ perché è stato istituito con l’obiettivo di semplificare e, contestualmente, potenziare gli interventi volti a sostenere genitorialità e natalità. Ed è 'universale' in quanto è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 40mila euro.

Sommario

A chi è rivolto

Secondo quanto si legge sul portale Inps, spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni:

  • per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, viene riconosciuto dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico (fino al compimento dei 21 anni) che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea, svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Come richiederlo

L’importo dell’assegno unico e universale per i figli a carico è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, verificata tenendo conto dell’Isee allegato alla domanda. Essendo una misura, appunto, universale, può essere richiesto anche in assenza di Isee, o con Isee superiore alla soglia di 40mila euro: in tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.

Come viene corrisposto

L’assegno unico è corrisposto dall’Inps ed è erogato al richiedente o, in pari misura, a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, con accredito su conto corrente bancario o postale, oppure scegliendo la modalità del bonifico domiciliato. In fase di compilazione della domanda, il genitore richiedente può indicare le modalità di pagamento prescelte, anche con riferimento all’altro genitore (es. Iban dell’altro genitore). In caso di affidamento esclusivo, il richiedente potrà chiedere la corresponsione del 100% dell’importo spettante. Resta ferma la possibilità dell’altro genitore di modificare tale scelta, accedendo alla domanda mediante le proprie credenziali. Non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido ed è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico, erogate da regioni, province autonome e dagli enti locali. È compatibile con il reddito di cittadinanza.

Cosa cambierà dal 2023

Dal 1° marzo 2023, coloro che, nel corso del periodo gennaio 2022-febbraio 2023, abbiano presentato una domanda di assegno unico e universale per i figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell'erogazione d'ufficio della prestazione da parte dell’Inps, senza dover presentare nuova domanda. Resta obbligatorio, invece, il rinnovo dell’Isee per poter usufruire dell’importo completo. Il rinnovo automatico dell’Assegno unico è una misura di semplificazione per gli utenti, realizzata anche grazie ai fondi garantiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che punta a valorizzare le banche dati dell'Istituto offrendo un servizio innovativo. I dati della domanda saranno automaticamente prelevati, infatti, dagli archivi dell’Istituto. I richiedenti dovranno però comunicare eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda trasmessa prima del 28 febbraio 2023 (ad esempio: nascita di figli, variazione o inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni Iban, maggiore età dei figli).

Le novità in manovra

L’approvazione della legge di bilancio 2023 determinerà un rafforzamento della misura per alcune categorie: in particolare, per le famiglie numerose (con tre o più figli) la maggiorazione forfettaria dell’assegno unico aumenterà da 100 a 150 euro, mentre passerà a 105 euro mensili per i figli disabili maggiorenni a carico.