Assegno Unico 2023: di quanto aumenta. Le simulazioni e gli importi

Prevista una dote di 610 milioni di euro. Cifre, a chi spetta il contributo e come richiederlo: ecco la guida completa

Dal primo gennaio 2023 l’assegno unico per i figli diventa più ricco. Anche se non per tutti. La legge di Bilancio in discussione alla Camera, prevede una dote di 610 milioni di euro che sarà impiegata per 520mila bambini sotto i 3 anni d’età, 369mila bambini più piccoli di 12 mesi e 150mila bambini sotto i 3 anni nati in famiglie numerose. Più in generale, nel 2022 hanno beneficiato dell’assegno circa 6 milioni di famiglie. Ma ecco, nel dettaglio, le principali novità e soprattutto, quanto incasseranno le famiglie con le nuove regole.

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Sommario

Gli aumenti

L'assegno unico viene aumentato del 50% per tutti per il primo anno di vita del bambino, e per tre anni per famiglie che hanno tre figli o più figli. In pratica ci sarà una maggiorazione del 50% per il primo anno di durata dell'assegno, e un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli, che avrà una durata di tre anni.

Gli importi

Due i parametri da tenere in considerazione per il calcolo dell’assegno: l’Isee e l’età dei bimbi. Con un’eccezione: per i figli disabili non ci sono limiti di età. L'assegno va da un minimo di 50 euro al mese a un massimo di 175 euro per ogni figlio minorenne a carico. Per la fascia tra i 18 e i 21 anni l'importo va invece da un minimo di 25 euro a un massimo di 85 euro al mese. A queste cifre, poi, bisogna aggiungere degli extra. In particolare per ciascun figlio dal terzo in poi l'aiuto viene aumentato di una quota che va da 15 euro, per redditi superiori a 40mila euro, a 85 euro, per redditi fino a 15mila. Poi per le famiglie con 4 o più figli a carico viene erogata anche maggiorazione forfettaria di 100 euro. Questo significa che l’assegno unico potrà arrivare ad un importo massimo pari a 263,50 euro, mentre il contributo minimo sarà pari a 75 euro. Per i redditi superiori ai 40mila euro non ci sarà alcuna maggiorazione. Mediamente, l’assegno unico è in grado di portare nelle tasche delle famiglie una cifra compresa tra i 1.714 ed i 1.949 euro.

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Le simulazioni

L’assegno unico sarà decrescente per fasce di reddito. Ecco in particolare gli aumenti per fasce di reddito Isee: fino a 15mila euro: aumento di 87 euro al mese (+1.050 euro all’anno) fino a 20mila euro = aumento di 75 euro al mese (+900 euro all’anno) fino a 25mila euro = aumento di 62,5 euro al mese (+750 euro all’anno) fino a 30mila euro = aumento di 50 euro al mese (+600 euro all’anno) fino a 35mila euro = aumento di 37,5 al mese (+450 all’anno) fino a 40mila euro e oltre = aumento di 25 euro al mese (+300 euro all’anno)

A chi spetta: i requisiti

È una misura che riguarda tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni. Ma viene erogato a condizione che il ragazzo frequenti un corso di formazione, un tirocinio o sia iscritto all’Università. L’assegno viene inoltre concesso anche se il figlio svolge una professione e percepisca un reddito inferiore agli 8.000 euro annui, che svolga un servizio civile oppure, essendo disoccupato, che sia in cerca di un lavoro.

Come richiederlo

Si può fare domanda sempre per le rate correnti (l'assegno decorrerà dal mese successivo alla richiesta documentata) tramite il sito dell'Inps al servizio "Assegno unico e universale per i figli a carico" con Spid almeno di livello 2, carta di identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns). Si può chiamare anche il numero verde dell’Inps 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico). In alternativa ci si può rivolgere agli enti di patronato. Non si possono più chiedere gli arretrati.