di Vittorio Bellagamba
Nei primi mesi del 2021 saranno cinquanta le assunzioni che verranno effettuate da Elmec Informatica, provider italiano di servizi IT per le aziende, che ha aumentato del 6% il proprio organico nel corso del 2020 sfruttando al massimo le potenzialità del lavoro da remoto.
Assumere in tempi di smart working è una sfida: significa cambiare i processi di selezione del personale e investire in un momento di incertezza. Elmec Informatica ha fatto fronte alla necessità di supportare al meglio la digitalizzazione delle imprese italiane rivedendo le proprie pratiche HR e arrivando all’assunzione di 92 persone nel corso di quest’anno.
Il nuovo personale è assunto principalmente nelle aree tecniche e di supporto ai clienti (tecnici help desk, security specialist, automation & cloud specialist) quelle maggiormente coinvolte nella fornitura di servizi informatici per la produttività e la sicurezza del lavoro da remoto e di soluzioni tecnologiche (notebook, cuffie, connettività, apparati per la videoconferenza) e piattaforme di collaboration alle Pmi italiane che hanno dovuto rivoluzionare la gestione quotidiana del lavoro. Elmec, infatti, rispetto al 2019 ha riscontrato che i notebook e laptop venduti o noleggiati per lo smart working sono più che raddoppiati (+150%) nel periodo tra marzo e ottobre 2020, rispetto all’anno precedente, con un aumento che arriva a superare il 100% anche su articoli come cuffie, webcam e apparati per la videoconferenza. ha rivisto il processo di selezione organizzando la parte di colloqui individuali con il management e le Risorse Umane interamente da remoto, tranne che nella fase finale. Ha inoltre intensificato nel periodo estivo – laddove l’emergenza sanitaria lo ha permesso – attività di assessment volte a valutare le competenze ‘soft’ dei candidati quali la flessibilità, le capacità relazionali e di adattamento necessarie per lavorare con efficienza e successo nei nuovi scenari organizzativi. Dopo l’assunzione e una volta pianificato il percorso di ‘on boarding’ in smart working, Elmec – consapevole dell’importanza dell’ufficio quale luogo di incontro, confronto e crescita della comunità aziendale – ha introdotto i neo assunti anche all’interno del contesto ‘fisico’ aziendale agevolando l’incontro tra colleghi, creando nuovi spazi per la collaborazione realizzati seguendo le normative vigenti e secondo i massimi standard per la sicurezza e il distanziamento. L’obiettivo è stato quello di facilitare ulteriormente la relazione e i momenti collaborativi e il trasferimento di competenze attraverso le attività di affiancamento.
"In questi mesi difficili – ha detto Rinaldo Ballerio (nella foto in basso), presidente di Elmec Informatica – siamo orgogliosi di essere riusciti a supportare il territorio, incrementando il numero degli occupati, svolgendo al meglio le attività di recruitment, formazione e inserimento da remoto che spiega come l’azienda fosse già da tempo pronta per il lavoro agile grazie anche ad investimenti importanti in tecnologie, processi e competenze e che essere preparati ha permesso di adottare questo modello in tempi rapidissimi ed affiancare le imprese nello stesso percorso. Lo smart working è stata un’occasione di digitalizzazione che il sistema produttivo italiano ha dovuto affrontare a livello emergenziale e che occorre governare per consentire ai dipendenti di conciliare al meglio lavoro e vita quotidiana. Al tempo stesso occorre non disperdere il patrimonio umano costituito dalle relazioni tra colleghi, dallo scambio di idee e dalla collaborazione tra team. La digitalizzazione non può prescindere dalla coesione sociale: è la sfida con cui ogni datore di lavoro dovrà misurarsi per mantenersi competitivo in Italia e all’estero".
Secondo i dati dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, negli ultimi mesi a causa dell’emergenza sanitaria, i lavoratori da remoto sono passati da 570mila a 6,58 milioni. Fondata nel 1971 da Clemente Ballerio e Cesare Corti per l’attività di elaborazione meccanografica, Elmec Informatica oggi conta 700 dipendenti, un fatturato di 114 milioni di euro, 10 sedi in Italia (6 a Brunello, una a Gazzada, una a Brescia, una a Padova e una a Parma) e offre una copertura internazionale in oltre 100 Paesi.
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