Mercoledì 24 Aprile 2024

Alitalia, Ue: aiuti di Stato illegali. "Italia deve recuperare quei 400 milioni"

Il prestito concesso nel 2019 ritenuto "illegittimo" dalla Commissione. Giorgetti: "Conclusioni previste, l'importante è che Ita sia stata esclusa dalle richieste di restituzione"

Un aereo di Alitalia nel 2021 (Ansa)

Un aereo di Alitalia nel 2021 (Ansa)

Roma, 27 marzo 2023 - Pugno di ferro della Ue sugli "aiuti illegittimi e incompatibili con le norme Ue" concessi dallo Stato ad Alitalia. Secondo un portavoce della Commissione europea Roma "ha il dovere di recuperare" il prestito ponte da 400 milioni di euro fornito nel 2019 alla compagnia di bandiera. Cifra che va reintegrata "maggiorata degli interessi". Nel caso di fallimento della compagnia, Alitalia potrà rimborsare la somma "nel limite dei ricavi ottenuti dalla vendita dei suoi asset". Il portavoce ha ricordato che "l'amministrazione straordinaria di Alitalia è ancora in corso" ed è "finalizzata al completamento della liquidazione del patrimonio del vettore". 

Le parole del ministro Giorgetti

"L'esclusione di Ita dalle richieste di restituzione del prestito ponte ad Alitalia è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada. Le conclusioni della Commissioni Ue erano attese e ampiamente previste". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sulle conclusioni della commissione Europea su Alitalia.

Che cosa è successo

Ripercorrendo la storia: nel maggio 2017 Alitalia era stata sottoposta a procedura concorsuale speciale ai sensi della legge fallimentare italiana, ma ha continuato a operare come compagnia aerea. Per mantenere Alitalia in attività, l’Italia ha concesso prestiti che non sono mai stati rimborsati: 900 milioni di euro nel 2017 e 400 milioni di euro nel 2019. Nel febbraio 2020, la Commissione ha avviato un’indagine formale per stabilire se il prestito statale aggiuntivo di 400 milioni di euro concesso al fine di facilitare la razionalizzazione della compagnia nel tentativo di cederne le attività, fosse in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. Nel settembre 2021, a seguito di un’indagine formale avviata nel 2018, la Commissione ha stabilito che il prestito di 900 milioni di euro ad Alitalia costituiva un aiuto di Stato illegale. Oggi la Commissione ha concluso che, nel concedere il prestito di 400 milioni di euro, l’Italia non ha agito come avrebbe fatto un operatore privato, poiché non ha valutato in anticipo la capacità di rimborso dei prestiti più gli interessi, ma ha mirato a evitare l’interruzione del servizio dei voli aerei della compagnia. Inoltre, si specifica che l’aiuto non potesse essere approvato come aiuto per il salvataggio e la ristrutturazione, in quanto Alitalia aveva già beneficiato di aiuti precedenti.

"Alitalia è costata 519 euro a famiglia"

"Tra salvataggi, aumenti di capitale e contributi pubblici, Alitalia è costata circa 519 euro a famiglia, 224 euro a cittadino residente, neonati compresi”. Lo afferma Assoutenti, commentando in una nota la decisione della Commissione europea. "Negli ultimi 50 anni lo Stato ha più volte aperto il portafogli per iniettare liquidità nelle casse di Alitalia ed evitare il fallimento della compagnia aerea", dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. "Prima dell’ingresso di Ethiad in Alitalia, lo Stato Italiano ha speso 7,4 miliardi di euro tra aumenti di capitale, prestiti e altri contributi pubblici. Successivamente al 2014 e a causa dell’aggravarsi della situazione finanziaria dell’azienda, i Governi che si sono succeduti hanno regalato altri soldi ad Alitalia, tra ricapitalizzazioni, prestiti-ponte fino ad arrivare ad altri 3 miliardi. A questi miliardi si sono poi aggiunti nel 2021 ulteriori 3 miliardi di euro del Decreto Rilancio e degli indennizzi per la crisi Covid". "Il conto totale dei salvataggi di Alitalia sale così a 13,4 miliardi di euro di soldi pubblici, risorse sottratte alla collettività e su cui oggi l’Europa bacchetta giustamente l’Italia, colpevole di aver gettato denaro in un pozzo senza fondo", conclude l’associazione. 

 

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