Extraprofitti, si cambia. Il Senato si prepara all’esame del decreto asset e su una delle norme più contestate del provvedimento prendono già forma le modifiche che permetteranno di limitare l’impatto sulle banche. L’alleggerimento rischia di ridurre anche i potenziali incassi per lo Stato ma a portare acqua al mulino della manovra potrebbe essere una nuova fonte: il governo è infatti pronto a presentare al Parlamento il decreto attuativo della delega fiscale che, in linea con la direttiva Ue, introduce anche in Italia un’aliquota minima sulle multinazionali. L’obiettivo è fare in modo che qualsiasi grande gruppo nazionale o estero attivo in più Paesi, di carattere industriale, commerciale o digitale, paghi un’imposta effettiva di almeno il 15%. Percentuale che spesso non viene raggiunta per detrazioni o crediti d’imposta che riducono la base imponibile (o che per i colossi del web si ferma con la cosiddetta Google tax al 3%). L’esame parlamentare dovrà concludersi entro l’anno affinché la norma, come previsto dalla normativa Ue, possa entrare in vigore all’inizio del 2024. Gli incassi, ancora in corso di valutazione potrebbero arrivare a circa 2 miliardi di euro.
EconomiaAliquota minima 15% per le multinazionali a Roma: Nuovi incassi per 2 mld dal 2024