Venerdì 20 Giugno 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

AI, l’uso improprio mette a rischio la sicurezza dell’azienda

Il 32% la usa senza informare il proprio datore di lavoro

Un uomo usa un tablet

Un uomo usa un tablet

Roma, 26 maggio 2025 – E’ un’arma a doppio taglio quella dell’AI nelle aziende. Sempre più spesso, infatti, viene usata dai dipendenti senza che questi informino il proprio datore di lavoro. Ciò espone i dati sensibili aziendali a rischi, come per esempio la condivisione non autorizzata di dati sensibili con enti terzi.

Lo studio di Ivanti

Uno studio condotto da Ivanti su oltre 6.000 impiegati e 1.200 professionisti It, ha evidenziato che il 32% degli dipendenti che usa l’intelligenza artificiale lo fa senza informare il proprio datore di lavoro. Stando ai dati presentati dall’azienda americana di software nel report “2025 Technology at Work: Reshaping Flexible Work”, l'uso dell’Ai al lavoro è in forte aumento: nel 2025, il 42% dei dipendenti ammette di utilizzarla, rispetto al 26% del 2024. Il motivo per cui non viene informato il datore di lavoro dell’uso dell’Ai sarebbe legato all’imposter syndrome Ai-fueled: cioè la paura che si possa scoprire che il proprio lavoro non è del tutto originale, e anche il timore che si possano mettere in dubbio le proprie capacità professionali. Lo studio Ivanti sottolinea anche che il 48% dei dipendenti prova insoddisfazione sul lavoro ma incapacità di lasciarlo, e questo porta al quiet quitting, cioè alla presenza passiva sul posto di lavoro, in cui ci si limita a fare il minimo indispensabile.

L’indagine di Salesforce

In un’altra indagine condotta da Salesforce, azienda statunitense di cloud computing, è emersa anche un’altra realtà molto insidiosa per le aziende, e cioè che circa 1.000 dipendenti sui 14mila intervistati non avevano avuto alcuna autorizzazione a usare l’AI. In Italia se ne avvale il 17% dei lavoratori, e di questi quasi il 50% lo fa senza permessi e senza informare i propri responsabili. Addirittura, il 54% ha presentato un lavoro fatto con l’AI come proprio. In prevalenza, questo succede fra i lavoratori che hanno a che fare ogni giorno con flussi di dati importanti, e che riservano la propria attenzione più alla parte creativa che a quella di analisi dei dati stessi. Resta comunque il nodo della sicurezza aziendale, spesso messa a rischio proprio da questi comportamenti. Il fenomeno è definito shadow AI, e per tutelarsi gli addetti ai lavori hanno tracciato una serie di indicazioni, fra cui: Individuare e definire politiche aziendali trasparenti e chiare; adottare le giuste soluzioni AI based; organizzare un piano strutturato di formazione per il personale; aggiornare con costanza gli strumenti digitali; migliorare la collaborazione tra team per adottare un approccio olistico e multidisciplinare all’AI in azienda.