Giovedì 18 Aprile 2024

"Torna la voglia di convivialità e fuori casa"

TORNA, dopo la lunga stagione delle restrizioni legate all’emergenza Coronavirus la voglia di convivialità e il gusto del pranzo, della cena o di un aperitivo ‘fuori casa‘. È quanto emerge dal Rapporto ‘Il valore economico e sociale della distribuzione Horeca nel post Covid-19’ realizzato dal Censis in collaborazione con Italgrob, la federazione italiana dei distributori Horeca, ossia Hotellerie-Restaurant-Café e presentato alla Fiera di Rimini nel corso della kermesse Beer & Food Atraction. In base ai numeri della ricerca nel corso degli ultimi due anni segnati dalla pandemia, il 68,2% degli italiani – il 78,1% se si guarda ai giovani – ha avuto nostalgia dei momenti trascorsi nei locali tanto che, viene evidenziato, il 71,1% della popolazione tornerà con uguale o maggiore frequenza a fare colazione fuori casa nei bar o nelle pasticcerie; il 68,9% tornerà a mangiare al ristorante o in trattoria; il 65,9% tornerà a consumare aperitivi e ‘apericene’ in wine-bar, enoteche o brasserie. Inoltre il 21,7% – la percentuale sale al 40,9% per quanto riguarda i giovani – è intenzionato a frequentare di più i luoghi della convivialità: già oggi all’88,4% capita di pranzare o cenare fuori e al 64,5% di incontrarsi con amici e colleghi per un aperitivo.

La filiera dell’alimentazione ‘fuori casa‘, conta su 3.800 imprese, più di 60.000 addetti e un fatturato pari a 17 miliardi di euro prima della pandemia. La piattaforma della distribuzione Horeca, che connette le industrie del cibo e delle bevande, vede sul territorio oltre 300.000 esercizi pubblici garantendo quella convivialità, considerata un elemento importante per la qualità della vita: se l’89,1% degli italiani ritiene i luoghi del fuori casa una fonte di lavoro e di reddito, per l’88,3% la presenza di bar, caffè, pasticcerie, enoteche e ristoranti è importante per assicurare la buona qualità della vita mentre per il 68,8% la presenza di esercizi pubblici rende i luoghi più sicuri e frequentabili. Addirittura il 67,3% – il 74,8% dei giovani – ritiene che questa presenza consenta di evitare degenerazioni della movida e che l’assenza di locali spinga i territori al declino economico e al degrado sociale. Sul fronte del tempo libero ristoranti e trattorie sono la prima opzione degli italiani per i pranzi o le cene con gli amici – così per il 52,2% – anche se il 38% predilige, nel proprio tempo libero, rimanere a casa a cucinare e il 9,8% sceglie il ‘food delivery’. Stesso esito per gli aperitivi: il 65% preferisce un locale, il 27,3% il salotto di casa e il 7,7% si fa consegnare cibi e bevande a domicilio. Quanto ai festeggiamenti per lauree, battesimi e comunioni, il 71,6%. degli italiani opta per il ‘fuori casa’, il 21,9% privilegia le pareti domestiche e il 6,5% si rivolge ai servizi di asporto.

Anche per matrimoni e compleanni si privilegiano i locali (63,8%) rispetto alla cucina casalinga (29,1%) o all’ ’home delivery’ (7,1%) mentre per le feste comandate la preferenza va alle soluzioni domestiche nel 73,9%. dei casi, il 18,8% sceglie gli esercizi pubblici e il 7,3% il ‘food delivery’. Negli ultimi due anni, con il ricorso allo smart working per molti lavoratori è emerso come il 66% cucini nella propria nella propria abitazione, il 19,9% ricorra alle consegne a domicilio e il 14,1% esca comunque. Il ricorso ai servizi di ‘home delivery’, evidenzia infine lo studio di Censis e Italgrob non cancella i consumi fuori casa: il 96,1% degli utenti delle piattaforme digitali mangia anche al ristorante o in trattoria e l’80,6% si ritrova anche nei locali per l’aperitivo.