Ristorazione e discount trainano i consumi L’export accelera

IL RITORNO di Sana tra gli spazi espositivi di BolognaFiere, per l’edizione numero 34 del Salone internazionale del biologico e naturale, ha offerto l’occasione per tastare il polso del mercato agroalimentare biologico italiano con i dati a cura di Nomisma per l’Osservatorio Sana. AssoBio ha partecipato alla presentazione dei risultati nel corso dell’evento di apertura ‘Rivoluzione Bio’ con Roberto Zanoni, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali. Dopo un inizio dell’anno con consumi statici, il mercato del biologico si è ripreso negli ultimi mesi registrando un incremento dai 4,7 miliardi di euro del 2021 ai 5 miliardi (+5%), per l’anno terminante a luglio. "La crescita – commenta Zanoni – ha superato il livello dell’inflazione che è stata del 4,5% per i prodotti bio, questo significa che le quantità vendute sono rimaste intatte, un dato che ci tranquillizza con la speranza che possa continuare l’andamento positivo. D’altro canto Nomisma rivela che il consumatore è attento alla qualità, visto il segno positivo sul comparto, ma anche attento al prezzo".

Guardando ai canali, la distribuzione moderna mantiene a valore le dimensioni del 2021, pari a 1,8 miliardi. Iper e supermercati veicolano la parte maggiore delle vendite (1,4 miliardi), sebbene in leggero calo. L’incremento maggiore si registra nei discount (+14%), con vendite di biologico per un valore totale di 272 milioni. Bene anche il canale della vendita diretta (+5%) realizzata in mercatini e aziende, gruppi d’acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie (771 milioni in totale). In leggera sofferenza la categoria degli specializzati (-8%), che si attestano sui 916 milioni, con una buona ripresa negli ultimi mesi. L’e-commerce continua a crescere, sebbene con ritmi minori rispetto allo scorso anno (+5%), per un valore totale di 78 milioni. D’altro canto, il mercato viene trainato dai consumi fuori casa che hanno superato il miliardo (+53%) grazie alla dinamica legata alla ristorazione collettiva (+20%) e a quella commerciale (+79%), con il rilancio di bar, ristoranti e mense dopo la fase acuta della pandemia.

Il biologico italiano continua a essere apprezzato sui mercati esteri e mette a segno una crescita dell’export del 16%, superiore rispetto all’anno scorso (+11%), per un valore complessivo di 3,37 miliardi di euro (+181% nel periodo 2008-2022). In particolare, i prodotti bio rappresentano oltre il 6% delle esportazioni totali dell’agroalimentare italiano mentre nel comparto vino la quota raggiunge l’8%. "L’Italia del biologico – conclude Zanoni – è un Paese di buoni produttori, con il 17% circa dei terreni, di bravi esportatori, primi al mondo alla pari con gli Stati Uniti, ma non ancora di grandi consumatori. È dunque necessario lavorare per far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza di tutta la filiera. Per questo ci auguriamo che venga creata al più presto una piattaforma di tracciabilità validata dal ministero delle Politiche agricole, in modo da rendere trasparente, anche al consumatore, il percorso dei prodotti biologici dal campo alla tavola".