Giovedì 25 Aprile 2024

Latte, costi alle stelle "Nuovo accordo sul prezzo"

Latte, costi alle stelle  "Nuovo accordo sul prezzo"

Latte, costi alle stelle "Nuovo accordo sul prezzo"

I COSTI di produzione del latte alla stalla, tra rincari, guerra e siccità, sono aumentati enormemente e l’accordo sul prezzo (peraltro scaduto il 30 giugno) a 0,48 euro per litro va rivisto. Un primo incontro tra Confagricoltura, CIA e Coldiretti, AOP Latte Italia con il gruppo Italatte (Lactalis) ha già avuto luogo e un altro è previsto entro fine luglio. "Occorre arrivare a un’intesa per il prossimo trimestre", dice Francesco Martinoni, presidente della FNP lattiero-casearia di Confagricoltura. Intanto Piercristiano Brazzale, presidente della Federazione mondiale del latte, mette in guardia dai rischi della comparsa sui mercati di nuovi prodotti ‘fake’, ottenuti con caseine e proteine di sintesi, nei confronti dei quali è necessaria una strategia di comunicazione chiara, a tutela dei consumatori. A livello mondiale la situazione del latte appare in equilibrio "ma i segnali sono di una tendenza alla riduzione della produzione, dovuta all’incremento di costi e alla difficoltà degli allevatori di continuare l’attività. La tendenza, in sintesi, è quella di un incremento alla produzione ben inferiore rispetto alla domanda".

La tendenza all’aumento dei prezzi è nelle cose ma, si chiede Brazzale, "quanto saranno disposti a spendere i consumatori? Il calo dei consumi orienterà inevitabilmente i prezzi e farà da calmiere sull’incremento del prezzo di vendita del latte". Tra il mondo della produzione e quello della distribuzione c’è il mondo della trasformazione, cioè imprese private e cooperative "che fanno fatica a trasferire a valle i maggiori costi di produzione della materia prima, della plastica, del packaging, dell’energia, dell’acciaio e della logistica". Tante le incognite, quindi, e pur nell’incertezza generale Brazzale prevede "che in futuro ci assesteremo su prezzi medi e costi medi superiori a quelli del passato". A livello mondiale la concorrenza tra paesi produttori aumenta, c’è anche un gigante produttivo come l’India che punta ad esportare latte e derivati dopo anni di equilibrio e autosufficienza sul mercato domestico. Inoltre c’è il problema dei fake, ovvero prodotti sostitutivi dei derivati del latte ottenuti da fermentazione, come la caseina da fermentazione o il lattosio ottenuto dalla fermentazione.

"Molte aziende stanno investendo in questo mercato, cercando di ottenere prodotti di sintesi, simili alla mozzarella o alla ricotta, ma che non sono riconducibili al sistema lattiero caseario vero e proprio e che, miscelando insieme ingredienti che non hanno origine animale, si dichiarano sostenibili". Come si ottengono questi fake? "Sono ottenuti tramite un processo di fermentazione, utilizzando dei tank all’interno dei quali viene messo un brodo di alimentazione con zuccheri da mais, vitamine, sali minerali, per far crescere muffe o lieviti o batteri, che sono di fatto tutti geneticamente modificati e che producono caseina pura o lattosio puro poi isolati attraverso processi di centrifugazione".

Come reagire? "Dovremo essere molto bravi – conclude Brazzale – e soprattutto veloci a spiegare qual è il valore socio economico e nutrizionale della filiera lattiero casearia e dei prodotti relativi, far vedere che questi prodotti alternativi non hanno lo stesso valore nutrizionale e che il loro impatto ambientale non è vero che sia così basso, se si considera tutto il loro ciclo di produzione".