IL DIBATTITO sul futuro dell’alimentazione del nostro pianeta non riceve l’attenzione che meriterebbe. Eppure, basta leggere alcuni dati per rendersi conto che bisogna affrontare urgentemente alcune scelte e prendere decisioni non sempre indolori. La popolazione mondiale, per esempio, è prevista in crescita di 2 miliardi entro il 2050; è vero che nel frattempo anche i redditi pro capite in tutte le aree del mondo aumenteranno ma la produttività in agricoltura, che nei passati decenni ha mantenuto un buon ritmo di crescita, mediamente intorno all’1% l’anno e quasi il doppio nei paesi sviluppati, ultimamente è in lieve rallentamento. Il tema dell’equilibrio tra domanda ed offerta nell’alimentazione del pianeta è quindi legato a questi fattori a cui si aggiungono tuttavia elementi apparentemente esogeni ma oggi determinanti, come i cambiamenti climatici e le decisioni di politica pubblica in tema di lotta all’intensificazione e protezione ambientale. Per questo Il Dipartimento dellìAgricoltura Usa (Usda) si è recentemente espresso molto negativamente contro le strategie proposte dalla Commissione Ue nell’ambito del Green Deal e le decisioni prese in sede della cosiddetta riforma Farm to Fork.
Secondo l’Usda queste misure che rappresentano un cambiamento fondamentale nella politica alimentare e agricola Ue, rischiano di provocare una importante riduzione della produzione agroalimentare, con la conseguenza di un incremento dei prezzi e di un arretramento del commercio internazionale Del resto, il problema dei prezzi si è subito evidenziato alla ripresa post- pandemica, determinando significativi aumenti nei costi dei consumi intermedi impiegati in agricoltura quali terra, fertilizzanti e fitofarmaci ed in primis nei costi energetici. L’obiezione esposta dagli studi del Dipartimento dell’Agricoltura Usa è quindi proprio dovuta al timore che le restrizioni nell’uso di fertilizzanti, antimicrobici e fitofarmaci previsti nella nuova strategia della politica europea, abbia conseguenze ed implicazioni altrettanto rilevanti per la struttura e la produttività dell’agricoltura e dell’industria alimentare europea.
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