Martedì 16 Aprile 2024

Dossier Agroeconomy

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LONTANI I TEMPI quando, con le famose quote latte, la produzione italiana era cronicamente in largo deficit. Adesso, senza più quote produttive, il latte italiano mostra solo indicatori positivi, addirittura siamo vicini all’autosufficienza di una filiera che vale 16 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 100.000 persone. Lo dice un report di Alleanza Cooperative Agroalimentari: nei prossimi cinque anni la produzione di latte bovino in Italia aumenterà del 10-15%, a un tasso medio annuo del 2-3%, e che è destinato a proseguire fino al 2030. Grazie alla maggiore disponibilità di materia prima nazionale, le importazioni di latte dall’estero dovrebbero subire una contrazione dell’8% in volume, considerando anche il calo della domanda interna.

Assai ottimistiche le previsioni sull’export che secondo Ismea dovrebbe aumentare, con un trend di crescita del +25% in volume nei prossimi cinque anni. Ismea azzarda che l’Italia raggiungerà l’autosufficienza teorica in termini di materia prima in pochissimi anni, (oggi è ferma all’80%). Negli ultimi cinque anni la produzione di latte vaccino in Italia è significativamente aumentata, fino ai 12,6 milioni di tonnellate del 2020 (+13,4% rispetto al 2015, + 4,4% tra il 2020 e il 2019). La maggior parte dell’incremento produttivo si è realizzato nelle regioni del Nord Italia (Lombardia +19%, Emilia Romagna +15%, Veneto + 6,0%, Piemonte +15%), ma anche in alcune regioni del Mezzogiorno (Puglia +12%, Sicilia e Basilicata +11%, Calabria +17%). Bene anche l’export (fonte Fieragricola-Clai.it): +7,9% le vendite oltre confine di prodotti lattiero caseari Made in Italy, con i formaggi italiani che registrano un +9,5% nei primi 9 mesi del 2021.

Resta il problema prezzi, legati al rincaro stellare delle materie prime (energia, trasporti, plastica, legno, cartone). Già nell’ultimo quinquennio (2015-2020) il prezzo alla stalla è aumentato del 3% . Adesso, con il Tavolo latte istituito al ministero, il mondo produttivo ha ottenuto fino a marzo 2022 un sovraprezzo di 4 centesimilitro fino al 31 marzo 2022, per giungere ad un prezzo finale di 41 centesimi al litro, Iva esclusa. "Ma è solo il primo passo", dicono tutti.