Giovedì 25 Aprile 2024

Biologico fra boom e frenata ma l’Italia è sempre leader

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C’È UNA ITALIA in bio che cresce e che a Bologna troverà una vetrina sempre più ricca negli spazi del Sana, Salone internazionale del biologico (quartiere fieristico, 8-11 settembre). Il salone si aprirà con Rivoluzione Bio, ovvero gli Stati generali del settore (nei primi due giorni), evento promosso nell’ambito del progetto "BEING ORGANIC IN EU" realizzato da FederBio in collaborazione con Naturland DE e cofinanziato dall’Europa. La iniziative di Rivoluzione Bio, organizzate anche in collaborazione con AssoBio, sono curate da Nomisma, che da diversi anni cura l’Osservatorio SANA.

L’Italia, con oltre 2 milioni di ettari, è leader del settore biologico: vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale, il 16%, contro il 10% della Germania e della Spagna, e il 9% della Francia, e detiene il primato in UE per numero di produttori. Nel 2021 le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno raggiunto 4,6 miliardi € e rappresentano il 3% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. Questo primato è il risultato di un lungo periodo di crescita costante e della marcia in più legata al lockdown imposto dalla pandemia, che ha visto consolidare il bio per l’aumento dei consumi domestici. Dal 2008 ad oggi il mercato domestico del biologico è cresciuto del +233% con una più che positiva performance dell’export bio: nel 2021 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto 2,9 miliardi di euro (+671% rispetto al 2008).

Ma dopo un biennio brillante 2020-2021 in cui il biologico ha "beneficiato" degli effetti della pandemia, il contesto di instabilità con cui si è aperto il 2022, con il conflitto russo-ucraino e lo scenario inflattivo legato ai costi energetici e delle materie prime, sta modificando le abitudini di consumo degli italiani, determinando una leggera diminuzione delle vendite a valore del biologico in grande distribuzione (pari al -0,5 % nell’ultimo anno), tendenza riscontrata anche in altri Paesi europei. Questo calo della grande distribuzione è stato comunque limitato dalla ripresa dei consumi dell’HO.RE.CA, spinti dalle riaperture dei ristoranti e dalla ripartenza del turismo estivo, in particolare quello nord europeo, oltre che dalla riapertura delle mense, in particolare quelle scolastiche.

"Anche il biologico sta risentendo della contrazione generale dei consumi legata all’emergenza alimentare e all’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, generati dal conflitto in Ucraina. Il nostro Paese continua ad essere leader del bio, con il maggior numero di produttori e una percentuale di superficie coltivata a bio del 16,6%, circa il doppio della media europea. Adesso il Governo, con il Piano Strategico Nazionale, punta a raggiungere l’obiettivo del 25% di terreni agricoli coltivati a biologico al 2027 e in questo scenario è fondamentale che i consumi di alimenti biologici tornino a crescere", spiega Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Rivoluzione Bio 2022 vedrà istituzioni, business leader ed esperti del settore confrontarsi ad altissimo livello. L’8 settembre si parlerà di politiche e strategie per il settore (ore 11) e di aggiornamenti dai mercati (ore 14.30). Il 9 settembre toccherà all’Osservatorio SANA: prima con i numeri chiave del mercato italiano (ore 10.30) e il pomeriggio con il bio Made in Italy nell’export (ore 14.30).

Info: www.rivoluzionebio.it