Aeroporti italiani e crisi Covid, nel 2021 hanno volato 113 milioni di viaggiatori in meno

L'analisi di Assotrasporti evidenzia enormi difficoltà del settore a causa del Covid, ma non per tutti va male. Il confronto col periodo pre Covid

Turisti in aeroporto

I check in dell'aeroporto di Roma Leonardo Da Vinci, Giovanni Casavola, a Fiumicino, 26 aprile 2021.

Milano, 26 gennaio 2022 - Gli aeroporti italiani hanno chiuso il 2021 con 80,7 milioni di passeggeri e una contrazione del 58,2% sul 2019, ultimo anno non interessato dalla pandemia, quando il numero dei viaggiatori ha superato quota 193 milioni. Un consuntivo in crescita del 52,4% sul 2020, ma pur sempre segnato da una profonda crisi con 113 milioni di passeggeri persi rispetto al 2019.

Lo studio

Lo rende noto Assaeroporti. «A causa della seconda e della terza ondata di contagi che hanno colpito il nostro Paese, i gravi effetti della crisi pandemica si sono manifestati almeno fino a maggio 2021».

Inizio terribile

Nei primi 5 mesi dello scorso anno, il traffico negli scali nazionali ha segnato una contrazione dell'86% rispetto al 2019, attestandosi a valori prossimi a quelli osservati nella primavera 2020, durante i mesi di lockdown generalizzato.

Qualche segnale di miglioramento

"I primi deboli segnali di ripresa si sono registrati solo a giugno 2021, -65% sui livelli pre-Covid, per poi rafforzarsi nella seconda metà dell'anno, con -38% rispetto al secondo semestre 2019", è sottolineato. Assaeroporti segnala, inoltre, un parziale recupero del segmento nazionale che nel 2021 mostra un -35,1% sui volumi pre-pandemia.

Meglio gli aeroporti delle isole

In sofferenza invece il traffico internazionale, che si attesta ad un -70,4%, "evidenziando così una ripartenza del comparto a due velocità". Il fenomeno descritto - rileva ancora Assaeroporti - ha inoltre modificato la distribuzione del traffico negli aeroporti italiani, con gli scali delle Isole che, beneficiando del turismo nazionale "registrano segnali di ripresa maggiormente evidenti rispetto alla media di sistema". Recuperano infatti più velocemente, soprattutto nella seconda parte dell'anno, i livelli del 2019.

Male gli aeroporti internazionali

"Stentano invece a ripartire gli aeroporti a forte vocazione internazionale e intercontinentale, a causa del mantenimento delle restrizioni per i viaggi Extra UE", è aggiunto. I movimenti aerei registrano una contrazione meno marcata rispetto al traffico passeggeri: nel 2021 sono stati circa 950 mila, con un calo del 42,4% sul 2019 (+34,7% sul 2020) a conferma dell'utilizzo da parte dei vettori aerei di aeromobili di minore capienza.

Boom trasporto merci

Definiti "incoraggianti" i risultati per il traffico merci, con i volumi movimentati per via aerea che raggiungono i livelli del 2019, +0,2%, e l'intero segmento cargo, incluso l'avio camionato, che si attesta a 1 milione di tonnellate, pari al -1,9% rispetto ai livelli pre-Covid (+28,6% sul 2020), con quasi il 70% delle merci transitate per lo scalo di Malpensa.

Analisi finale

"Il settore del trasporto aereo si conferma, quindi, tra i più colpiti dalla pandemia e l'uscita dalla crisi, in base ai dati disponibili, rischia di essere lenta e parziale. Il comparto, pertanto, ha bisogno di sostegni adeguati per affrontare le sfide della ripartenza e della transizione ecologica e digitale, a beneficio non solo degli operatori del settore ma anche dei territori, dell'economia del Paese e dell'occupazione", conclude Assaeroporti.