Tagli (pericolosi) ad alta quota. "Un solo pilota sugli aerei"

Proposta di 42 Paesi su pressione delle compagnie: "Consentirebbe un risparmio dei costi". Ma c’è il tema sicurezza. L’Esa: "Prima servono apparecchi adeguatamente automatizzati"

Un aereo in volo (Ansa)

Un aereo in volo (Ansa)

Roma, 26 novembre 2022 - Molte compagnie aeree, per ridurre i costi, stanno facendo pressione sui paesi di bandiera per consentire loro di volare con un solo pilota. E incredibilmente, nonostante le ineludibili problematiche di sicurezza (che succede se il singolo pilota ha un infarto, un ictus, un colpo di sonno? Basta un singolo pilota in caso di emergenza complessa a bordo?), ben 42 Stati europei hanno presentato all’Icao – l’organismo delle Nazioni Unite che stabilisce gli standard dell’aviazione – di contribuire a rendere i voli mono-pilota una realtà possibile e, a loro dire, sicura.

La proposta è stata presentata dalla Repubblica Ceca per conto dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri (Italia inclusa) a nome della European Union Aviation Safety Agency (Easa) ed è condivisa da altri 17 Stati membri della Conferenza europea dell’aviazione civile (tra i quali Gran Bretagna, Svizzera, Turchia e Norvegia). Tutti uniti. "Uno dei fattori che spingono l’industria a proporre di trarre vantaggio dall’introduzione di questi nuovi concetti operativi è la prevista riduzione dei costi operativi" si legge nel documento, riferendosi sia al puro e semplice risparmio dello stipendio del secondo pilota che della sua costosa formazione e della difficoltà di trovare piloti (che ha ovvi effetti sugli stipendi).

L’obiettivo è ottenere in un primo momento la certificazione per volare con un solo pilota nelle operazioni di crociera e non in decollo e atterraggio (il che però consentirebbe di usare subito dopo l’atterraggio il pilota “di riserva“, ben riposato, per un altro volo di lungo raggio), per poi, in una seconda fase, ottenere il via libera al pilota unico sempre e comunque. Per arrivarvi servirà aumentare l’automazione del volo in un modo tale da consentire in emergenza e pure nel malaugurato caso di incapacità dell’equipaggio, che sistemi di sicurezza avanzati siano in grado di far volare l’aereo in sicurezza senza l’aiuto esterno di un essere umano. Il che è estremamente arduo.

"L’aeromobile guidato da un solo pilota – sostiene Easa – deve essere progettato in modo da consentire a un solo pilota, integrato da sistemi di automazione, di gestire il carico di lavoro di due piloti. Questo suggerisce un velivolo più automatizzato di quelli che sono in funzione oggi".

Ma da lì a convincere i passeggeri la strada è molto lunga. "E’ cruciale che l’obiettivo del mantenimeto degli standard di sicurezza sia credibile per il pubblico", ammette Easa. E lì è il problema.

 

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