Grano: sbloccato l'export. Accordo Ucraina Russia, ma la firma arriva in due tempi

Kiev e Mosca hanno firmato il documento, in una cerimonia a Istanbul. Guterres (segretario generale Onu): "Un faro nel Mar Nero". Il presidente turco Erdogan: "Giornata storica. Evitato l'incubo della fame nel mondo". In cosa consiste il 'corridoio grano'

Roma, 22 luglio 2022 -  Arriva anche la firma della Russia, in separata sede rispetto a quella dell'Ucraina, che aveva firmato la sua parte dell'accordo sul grano con la Turchia e l'Onu qualche ora prima. Un documento che sbloccherà il trasporto del grano ucraino attraverso i porti del Mar Nero, finora bloccati dalla marina militare russa. Ma anche un accordo che il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, definisce "un faro nel Mar Nero" e "stabilizzerà i prezzi degli alimenti". Un'intesa storica poi, perché segue, ad appena ventiquattrore, la riapertura del Nord Stream 1, il gigantesco tubo che porta il gas russo in Europa. 

Putin, il monito: nuovi missili ipersonici Zircon alla Marina russa

Non si è trattato, però, di un accordo diretto tra Kiev e Mosca, in quanto la firma del documento è prima avvenuta tra Ucraina e Onu, poi la Russia ha firmato separatamente. Un accordo in due tempi, insomma. E i rappresentanti di Mosca e Kiev non si sono nemmeno incontrati, evitando la foto ricordo mentre si stringono la mano.

Grande soddisfazione per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, grande mediatore che ha ospitato nel Palazzo Dolmabahce a Instanbul le due delegazioni. "Oggi è una giornata storica, siamo fieri del nostro ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto la crisi alimentare mondiale. L'accordo di oggi riguarda tutte le nazioni del mondo, dall'Africa all'Asia, e stiamo evitando insieme l'incubo della fame" globale, ha detto.

Il via libera permette ora il passaggio di almeno 35 milioni di tonnellate di grano, ma intanto l'intesa ha già fatto calare il prezzo del cereale tornato ai livelli precedenti allo scoppio della guerra. Il grano tenero viene scambiato a 784,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5mila staia (-2,64%), come lo scorso 16 febbraio, una settimana prima dell'attacco di Mosca a Kiev. Analoga la dinamica del grano duro (-2,32% a 841,25 dollari per 5mila staia), poco sotto la chiusura dello scorso 18 febbraio. 

Quella odierna è la prima intesa Russia e Ucraina dall'inizio della guerra il 24 febbraio. Durante la cerimonia per la firma, che inizialmente era prevista per le 16.30 (le 15.30 in Italia), il documento, per la parte ucraina, è stato firmato dal ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar e dal segretario generale dell'Onu António Guterres. Poi è toccato al rappresentante di Mosca, il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu. Ad assistere alla cerimonia anche l'oligarca Roman Abramovich. La Russia ritiene che l'accordo sul grano con l'Ucraina sia "importante perché i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell'incombente crisi alimentare", riporta l'agenzia Tass.

Erdogan, prima della firma, aveva dichiarato in giornata: "Supereremo le difficoltà e l'accordo sarà firmato". Il ministro della Difesa russo Shoigu era arrivato a Istanbul in mattinata e nel corso della giornata ha incontrato suo omologo turco Akar e hanno discusso tra l'altro della Siria. Shoigu, riportano le agenzie russe citando il ministero della Difesa russo, ha insistito sul fatto che le truppe Usa sono presenti illegittimamente in Siria e ha affermato che è necessario mantenere il cessate il fuoco.

Il segretario generale dell'Onu Guterres e il presidente turco Erdogan (Ansa)
Il segretario generale dell'Onu Guterres e il presidente turco Erdogan (Ansa)

Kiev: "Immediata risposta militare se Russia provoca"

L'Ucraina, nella persona del consigliere della presidenza ucraina Mikhailo Podolyak, ha specificato che la firma dell'accordo sull'export di grano è con Onu e Turchia, ma non con la Russia. Ha poi avvertito che qualsiasi "provocazione russa" dopo questo accordo riceverà una "risposta militare immediata".

L'accordo sul grano, inoltre, non presuppone che navi russe scortino i cargo ucraini. Stando, poi, all'ufficio del presidente ucraino Zelensky citato da Tass, in caso si rendessero necessarie ispezioni ai cargo di Kiev nel Mar Nero a condurle saranno gruppi congiunti.

Dopo la firma dell'accordo, sono arrivate le rassicurazioni del ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu: "La Russia ha assunto gli obblighi che sono chiaramente enunciati in questo documento. Non approfitteremo, in questo caso, dello sminamento e dell'apertura dei porti", ha sottolineato. Perché l'altra cosa è che: "È responsabilità di Kiev garantire la sicurezza (delle navi con il grano, ndr) nelle acque territoriali ucraine", ha affermato Shoigu precisando che in questo compito che deve svolgere Kiev "rientra anche l'azione di sminamento" delle acque. 

Corridoio grano: cosa prevede l'intesa

L'accordo ha una durata di 3 mesi e riguarda al momento il grano fermo nei silos dei porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny. Una condizione resa nota già la scorsa settimana riguarda la costituzione di un centro di coordinamento a Istanbul, in cui rappresentanti di Russia, Ucraina e ovviamente Turchia e Onu monitoreranno il passaggio delle navi attraverso un tragitto libero dalle mine che infestano il Mar Nero e controlleranno il rispetto dell'accordo. Non vi saranno scorte da parte di navi militari. Questo si è reso necessario sia per la natura umanitaria dell'intesa, sia perché la presenza di navi militari avrebbe creato problemi sia per Russia che Ucraina.

Ancora, non vi sarà sminamento: anche questa condizione era già nota, in quanto era stata imposta da Kiev sin dall'inizio del negoziato nel timore che la Russia ne potesse approfittare per colpire i porti, sopratutto Odessa. L'accordo contiene la garanzia reciproca che non vi saranno attacchi alle navi e non vi saranno operazioni militari durante le operazioni di carico e trasporto. La garanzia è estesa ovviamente alle circa 80 navi che dai porti di Pivdenny e Chirnomorsk partiranno per caricare il grano seguendo alcune imbarcazioni che fungeranno da apripista in un tragitto sicuro. Sono previste tre diverse rotte in uscita dai porti di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny che poi convergeranno in un unico tragitto nella rotta verso Istanbul. Le navi fermeranno a Istanbul, dove scaricheranno le derrate per poi tornare indietro, previo via libera che sarà dato dopo un'ispezione mirata a controllare che non portino armi in Ucraina, una condizione voluta dalla Russia. Mosca non ha voluto l'invio di ulteriori navi provenienti da altri porti, proprio nel timore che potessero trasportare armi.

Un'altra garanzia richiesta e ottenuta dalla Russia riguarda la sicurezza delle proprie navi che transitano attraverso il Mar Nero per motivi commerciali e trasportano frumento e fertilizzante. Alla fine è stata accettata, ma Kiev ha chiesto e ottenuto che le navi russe non passino attraverso le proprie acque. Si tratta del risultato di un negoziato di due mesi, di un'intesa che Guterres ha definito 'un pacchetto', che non si sarebbe raggiunto senza l'insistenza di Erdogan. Il presidente turco ha fatto valere i buoni raporti sia con Mosca che con Kiev, ma sopratutto la posizione della Turchia, Paese guardiano degli stretti del Bosforo e dei Dardanelli che costituiscono il passaggio obbligato dal Mar Nero verso il Mediterraneo.

Le reazioni

L'Alto Rappresentante per la Politica Estera dell'Ue, Josep Borrell, ha scritto in un tweet: "L'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia ha lasciato milioni di persone a rischio di fame. L'accordo di Istanbul di oggi è un passo nella giusta direzione. Chiediamo la sua rapida attuazione. Accogliamo con favore gli sforzi dell'Onu e della Turchia. L'Ue si impegna a continuare ad aiutare l'esportazione del grano ucraino".

In un altro tweet, le parole del presidente del Consiglio Ue, Charles Michel: "La sicurezza alimentare globale è una priorità per l'Ue. Accolgo con favore l'accordo per sbloccare il Mar Nero per le esportazioni ucraine di  grano. Questo accordo può portare benefici a milioni di persone in tutto il mondo. La rigorosa attuazione dell'accordo è ora di estrema importanza per far sì che funzioni". 

La Russia, invece, si augura che verranno compiuti tutti gli sforzi per attuare l'accordo sull'esportazione di grano ucraino e cibo e fertilizzanti russi. Lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. "Ci aspettiamo che, nel prossimo periodo, verranno compiuti tutti gli sforzi necessari per un'attuazione efficiente degli accordi menzionati", ha aggiunto. Lo riporta l'agenzia Tass.

Il premier britannico uscente, Boris Johnson, e il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, si sono sentiti telefonicamente commentando positivamente l'accordo di oggi mediato da Turchia e Onu. Ma ora "occorre che l'intesa sia attuata in pieno da tutte le parti contraenti": Russia in primis. 

Gli accordi sul grano sono stati commentati anche da Mario Draghi: "Lo sblocco di milioni di tonnellate di grano ferme nei porti del Mar Nero è essenziale per permettere a questi carichi di raggiungere i cittadini di molti Paesi a medio e basso reddito e evitare una crisi alimentare mondiale. Il successo di questo piano dipenderà dalla rapida e piena attuazione degli accordi firmati oggi". "Auspichiamo che questi accordi rappresentino un primo passo verso concrete prospettive di pace, in termini che siano accettabili per l'Ucraina", ha poi aggiunto. L'accordo può infatti essere una via per il negoziato. "L'accordo può esser positivo anche in termini di indicazioni di metodologia: per la prima volta si arriva a un accordo tra le due parti su un tema specifico", ha aggiunto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

Prima della firma, questa mattina: "Siamo molto a favore degli impegni per sbloccare i porti ucraini perché la rotta marittima è la più veloce ed efficace per fare uscire i prodotti agricoli ucraini fuori dal Paese. So che la firma dell'accordo dovrebbe arrivare più tardi oggi, e rilasceremo una dichiarazione, ma se succederà sarà un importante passo per alleviare una delle conseguenze molto negative della guerra di Putin", aveva dichiarato il portavoce del Servizio di azione estera dell'Unione europea, Peter Stano.

Anche la Cina ha accolto con favore l'atteso accordo per le esportazioni di grano, auspicando che il conflitto tra Russia e Ucraina possa finire "il prima possibile". La comunità internazionale, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, "dovrebbe continuare a sostenere il dialogo e il processo negoziale Russia-Ucraina e adoperarsi per risultati più positivi".