Roma, 27 gennaio 2014 - Famiglie italiane sempre più povere. Lo rileva un'indagine della Banca d’Italia secondo cui tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato del 7,3% e la ricchezza media è diminuita del 6,9%. Nello stesso periodo il reddito equivalente, una misura pro-capite che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, è sceso invece del 6%.

Nella penisola, poi, la povertà pseudoassoluta è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012, anche se va evidenziato che un povero su tre è immigrato. Nell’indagine biennale sui bilanci delle famiglie, Bankitalia individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l’anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone).

Inoltre dai dati emerge che metà delle famiglie vive con meno di 2.000 euro al mese. Nel 2012 il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è risultato in media pari a 30.338 euro, circa 2.500 euro al mese. Il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà ha un reddito inferiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese).

Più di una famiglia italiana su quattro (26,1%) possiede almeno un debito, per un ammontare medio di 51.175 euro (nel 2010 erano il 27,7% per un ammontare medio di 43.792 euro). L’indebitamento, come in passato, è più diffuso tra le famiglie a reddito medio-alto, con capofamiglia di età inferiore ai 55 anni, lavoratore indipendente o con elevato titolo di studio. La maggior parte dei debiti è costituita da mutui per l’acquisto e per la ristrutturazione di immobili.

Tuttavia diminuiscono le famiglie italiane che hanno una casa di proprietà: nel 2012 sono l’,2% in meno rispetto al 2010 a fronte di un aumento dei nuclei in affitto e in usofrutto (0,7 e 0,5 punti percentuali ciascuno). L’abitazione di residenza risulta di proprietà per il 67,2% delle famiglie mentre è in affitto per il 21,8%, occupata a uso gratuito per il 7,4, in usufrutto per il 3,3 e a riscatto per il restante 0,3%.

Dall'altro lato, l'indagine evidenzia come la ricchezza in Italia sia sempre più concentrata. Il 10% delle famiglie più ricche, infatti, possiede il 46,6% della ricchezza netta totale (45,7% nel 2010). La quota di famiglie con ricchezza negativa è invece aumentata al 4,1% dal 2,8% del 2010. La concentrazione della ricchezza è pari al 64%.