Roma, 13 luglio 2010 - Tre operai licenziati a Melfi (due dei quali sono delegati sindacali Fiom), un altro delegato Fiom licenziato a Mirafiori e la comunicazione che a causa dei risultati del gruppo, non ci sarà il premio di risultato, hanno portato nuovamente alle stelle la tensione fra sindacati e Fiat


I LICENZIAMENTI
I tre operai appartengono
al reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat - dove si produce la Punto Evo. L'azienda, che li ha sospesi giovedi’ scorso con l’accusa di aver ostacolato il percorso di un carrello robotizzato durante un corteo interno. La sospensione fu decisa perche’ il blocco del carrello robotizzato, secondo l’azienda, impediva ad altri operai, che non partecipavano allo sciopero e al corteo interno, di lavorare.
I tre operai licenziati sono saliti sulla ‘’Porta Venosina’’, un antico monumento nel centro storico di Melfi. Emanuele De Nicola, segretario regionale della Basilicata della Fiom, ha annunciato che la manifestazione in programma venerdi’ prossimo, 16 luglio - con sciopero di otto ore anche nelle fabbriche dell’indotto - si svolgerà non piu’ a Potenza ma proprio a Melfi.

A Mirafiori Pino Capozzi, delegato della Fiom, è stato licenziato per aver inoltrato, a pochi giorni dal referendum, attraverso l’e-mail aziendale una lettera aperta di solidarieta’ ai lavoratori di Pomigliano scritta dai colleghi polacchi dello stabilimento Fiat di Tichy. Capozzi si definisce ‘’un moderato’’ e dice di sentirsi come una ‘’pulce contro un carrarmato’’, che non aveva nessuna intenzione di diffamare alcuno, tantomeno la Fiat, l’azienda per la quale lavora da due anni. ‘’Ho solo voluto sensibilizzare i colleghi sul referendum di Pomigliano, non certo diffamare l’azienda’’, afferma Pino

Il suo caso, nello scenario di tensione tra la Fiat e la Fiom dopo la frattura sulla vicenda Pomigliano, scalda ulteriormente il tono dei rapporti. ‘’Se si passa ai licenziamenti non c’e’ possibilita’ di ricostruire il dialogo’’, dice il leader della Fiom, Maurizio Landini, riferendosi al licenziamento di Capozzi e alla sospensione di tre operai, due dei quali delegati, a Melfi. E in tutto il gruppo venerdi’ 16 luglio sara’ sciopero per 4 ore, contro quella che la Fiom definisce ‘’la strada dello scontro frontale sui diritti’’ che la Fiat avrebbe scelto.

"La Fiat considera inaccettabile che i delegati possano informare i lavoratori e contestino con lo sciopero gli aumenti dei carichi di lavoro, a Melfi in contemporanea al ricorso alla Cassa integrazione, al di fuori delle regole e degli accordi sindacali in vigore. Se qualcuno avesse ancora dubbi, Pomigliano non è un caso isolato", prosegue la nota sindacale ribadendo le critiche alle incertezze sull’erogazione del premio di risultato. "«La Fiat pensa di tagliare ulteriormente il salario dei lavoratori, già falcidiato dalla ricorso alla cassa integrazione, rendendo incerta l’erogazione del saldo del Premio di Risultato, che in ogni caso sarà inferiore a quanto corrisposto nel 2008 e nel 2009", concludono.

IL MANCATO PREMIO DI RISULTATO
Fiat ha incontrato oggi le organizzazioni
Fim, Fiom, Uilm e Fismic per definire il valore del Premio di Risultato da erogare nel 2010 ai dipendenti del Gruppo. Al termine della riunione è stato firmato un verbale nel quale l’azienda, spiega una nota, ha confermato il pagamento delle quote mensili del Premio per la parte riferita agli indicatori derivanti da precedenti accordi (in totale 1.343,03 euro lordi annui per i lavoratori inquadrati dalla prima alla quarta categoria), mentre ha ribadito che, «in relazione ai risultati economici del Gruppo del 2009, non sussistono le condizioni per riconoscere quote aggiuntive a saldo».


L’azienda ha, inoltre, confermato, in base a quanto previsto dall’accordo di Premio di Risultato del luglio 2009 in relazione al programma World Class Manufacturing, l’erogazione nel mese di dicembre 2010 di una Una Tantum di 200 euro lordi per i lavoratori degli stabilimenti che raggiungano il livello silver nel corso del corrente anno.

“Proclamiamo per domani due ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat”. E’ quanto annuncia in una nota la segreteria nazionale dell`Ugl metalmeccanici “alla luce della totale chiusura dimostrata oggi dall`azienda in merito alla distribuzione del premio di risultato ai lavoratori del gruppo, così come sottoscritto in una precedente intesa tra sindacati e azienda”.