Roma, 5 febbraio 2010 - "Da quando noi siamo alla Fiat non ha ricevuto un euro dallo Stato", ha detto il presidente della Fiat Luca di Montezemolo a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Luiss.
"Non voglio rientrare in polemiche perchè in questo paese io preferisco il confronto e il dialogo quando i problemi sono grossi e quando vedo tante aziende internazionali che lasciano il nostro paese o che non vengono ad investire in Italia. Questo è un tema che riguarda l’occupazione, il futuro dei nostri figli e del nostro paese".

"Ieri ho visto delle cifre che dicono che gli incentivi -ha continuato Montezemolo- che sono dati alle aziende ma ai consumatori, sono andati il 70% alle aziende straniere e solo il 30% alla Fiat. Credo che dobbiamo uscire da un ‘approccio demagogico e guardare alla realtà così com’è".

 

RAPPORTI COL GOVERNO - "Con il governo c’è un rapporto molto chiaro, molto positivo, di dialogo e di confronnto come deve essere -  ha continuato - Per gli incentivi -ha aggiunto Montezemolo- credo che la posizione della Fiat sia stata espressa dall’amministratore delegato e non devo aggiungere niente. Quello che mi interessa è sottolineare la centralità per me, per noi, per la Fiat, per gli uomini e le donne che vi lavorano. L’impegno che c’è da parte nostra è di farci carico insieme alle istituzioni, le forze sociali di un problema che riguarda le nostre persone".

"Questo l’ho detto anche al Cardinal Bertone -ha sottolineato il presidente della Fiat- in risposta all’invito e alla riflessione che il Sommo Pontefice aveva posto ai governi, alle forze sociali e alle imprese. Quindi scelte industriali che vanno nella direzione di rendere competitiva un’azienda non possono essere disgiunte dal farsi carico di problemi che riguardano le famiglie, le nostre persone. Questo per me è un tema centrale".


BASTA CHIACCHIERICCIO - "
L’altro tema è uscire da un chiacchiericcio che lascia il tempo che trova, di dichiarazioni continue sull’italianità della Fiat -  ha sottolineato Montezemolo- La Fiat è e rimane italiana, non solo perchè è l’unica azienda automobilistica al mondo che si chiama Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, ma soprattutto perchè da quando sono presidente della Fiat e Marchionne amministratore delegato, parlo della seconda metà del 2004, noi abbiamo investito nel mondo 25mld di euro e in Italia oltre 16mld. Quindi due terzi sono stati investiti in Italia e intendiamo nei prossimi anni proseguire su questa strada.Tutto il resto sono chiacchiere che non voglio nemmeno commentare".

POLEMICHE E INCENTIVI - Nella discussione sul rinnovo degli incentivi è necessario «uscire da un approccio demagogico e guardare la realtà così com’è". Lo ha sottolineato il presidente della Fiat. "Credo che la posizione di Fiat sia stata espressa dall’amministratore delegato Marchionne e non c’è niente da aggiungere", ha spiegato Montezemolo che ha poi ricordato che da quando questo management ha assunto la guida del gruppo «Fiat non ha ricevuto un euro dallo Stato. Non voglio fare polemica - ha proseguito - preferisco il dialogo ma ho avuto modo di vedere le cifre e i numeri dicono che gli incentivi dati finora sono andati per il 70% ad aziende straniere e solo per il 30% a Fiat".

 

CALDEROLI: NON FA RIDERE...

"Cosa??? Se è una barzelletta la dichiarazione di Monnezemolo per cui la Fiat, da quando c’è lui, non ha ricevuto un euro dallo Stato, allora la barzelletta non fa proprio ridere - dice il leghista Roberto Calderoli - Se invece Montezemolo non scherza e parla sul serio allora la faccenda assume contorni ‘sanitarI'...Non mi attendevo, sicuramente, della riconoscenza, ma la negazione dell’evidenza mi porterà ad assumere, a titolo personale, un atteggiamento completamente diverso e intransigente rispetto ad un’azienda, quale la Fiat, che i nostri padri consideravano un’azienda di Stato proprio per via degli interventi statali che ha ricevuto nel corso degli anni".

LUMIA: BUGIA GROSSOLANA

"Montezemolo dice una bugia grossolana. La Fiat ha sempre ricevuto soldi pubblici. A tal proposito è necessaria
una verifica seria delle risorse che sono state date in questi ultimi dieci anni all'azienda torinese". Lo dichiara in una nota il senatore del Pd Giuseppe Lumia. "È scandaloso - aggiunge - che si rinunci a Termini Imerese. La verità è che la fiat è decisa a sacrificare una delle sue realtà produttive più importanti per dislocare la produzione all'estero dove il costo del lavoro è più basso. Il governo ha la grande responsabilità di non aver saputo affrontare la crisi. Piuttosto che tergiversare avrebbe dovuto proporre tempestivamente incentivi e politiche di rilancio della produzione automobilistica per tutelare e promuovere gli stabilimenti italiani".