Martedì 23 Aprile 2024

Vini da meditazioni: quali sono?

Cosa sono i vini da meditazione? Non hanno nulla a che vedere con la meditazione zen: scopriamo le loro caratteristiche

Vini da meditazioni: quali sono?

Vini da meditazioni: quali sono?

Esistono dei vini definiti “da meditazione”, dotati di caratteristiche organolettiche pregiate e molto particolari, tali da renderli adatti a essere consumati da soli, come un distillato di pregio. Questi vini trovano spesso collocazione al di fuori di un pasto e devono essere assaporati con lentezza per assaporarne tutte le sfumature.

Vino da meditazione: cos’è

In molti casi, il vino è una di quelle bevande che vengono gustate nella routine quotidiana, soprattutto nel bel mezzo di un pasto: a seconda di come viene lavorato e del sapore che sprigiona, si abbina perfettamente ad ogni tipo di cibo, sia esso semplice o più articolato.

Ma cosa proporre per un’occasione speciale, come una serata tra amici che non si vedono da tempo, il festeggiamento di una laurea, una nuova nascita o la promozione sul lavoro? Per quale bottiglia optare per il “dopo pasto”, quando il vino può essere gustato in maniera più tranquilla? È per lasciare il ricordo di un sapore ottimo e intenso sia per il naso, sia per il palato, che nascono i cosiddetti “vini da meditazione”.

Vengono considerati “vini da meditazione” quei vini che sprigionano sapori e profumi molto intensi. Essi vanno sorseggiati con calma e assaporati lentamente, durante momenti di massimo relax (per esempio, dopo il pasto, quando ci si adagia su una poltrona, con il proprio libro preferito tra le mani) o durante le occasioni speciali.

I vini da meditazione sono perlopiù passiti, ossia vini che richiedono una lavorazione particolare. Nella maggior parte dei casi, essi derivano da un appassimento forzato: il grappolo viene lasciato per un periodo più o meno lungo all’interno di una cassetta con umidità al 60% circa e ventilazione con aria riscaldata intorno ai 30°C. Ciò produce una muffa che trasforma gli zuccheri presenti nell’acino e asciuga l’acqua.

La conseguenza è ben visibile al naso e al palato: il vino diviene un concentrato di profumi e sapori, principalmente dolci, e presenta qualche grado alcolico in più rispetto al vino classico. Proprio perché è in grado di inebriare completamente, sorseggiare un vino da meditazione diventa un’esperienza così piacevole da rendere indelebile il momento a cui è accompagnato.

Tipologie vini da meditazione

Tra i vini da meditazione più conosciuti rientrano:

  • L’Amarone, prodotto della tradizione vitivinicola veneta;
  • L’Alto Adige Moscato Rosa;
  • I Colli Orientali del Friuli Picolit;
  • Il Vin Santo Toscano;
  • Il Vino Santo Trentino; 
  • La Vernaccia di Oristano;
  • Il Vernaccia di Serrapetrona, tipico delle Marche;
  • Il Rosso del Ciano;
  • Il Vej piemontese aromatizzato;
  • Il Moscato di Noto;
  • Il Marsala e molti altri. 

Si tratta in genere di vini dolci: le caratteristiche che li rendono importanti sono la struttura, la concentrazione degli aromi, la ricchezza di materia. 

I vini dolci sono più ricchi e più concentrati di quelli secchi perché nascono da un processo di appassimento che concentra le sostanze all’interno dell’acino disidratato.