Durante la stagione invernale la vite è soggetta a potatura regolare, nell’ambito della stessa vengono selezionate delle gemme dalle caratteristiche particolari (speroni) che permetteranno di ottenere altri cordoni dove si presenteranno anche 5 gemme ulteriori. Ma il cordone speronato, come metodologia di coltivazione, funziona e può essere messa in atto solo se ci sono le caratteristiche ambientali e di terreno che lo permettono.
Potatura a cordone speronato: cos’è
Ogni varietà di vite, che sia di uva da tavola o da vino, può essere coltivata seguendo diverse metodologie. Fra le tante, le più comuni sono a guyot, a spalliera e a cordone speronato.
In quest'ultimo caso il lavoro di potatura secca viene svolto nel periodo tardo-invernale, cioè quando la pianta è in fase di riposo. In una vite che ha già qualche anno è facile riconoscere il cordone già ben lignificato e gli speroni che si sono sviluppati successivamente. In inverno vanno eliminati o accorciati, per migliorare la resa nella prossima stagione.
ll cordone speronato è una forma di allevamento della vite molto diffusa. È adatto alle zone di collina con terreni mediamente siccitosi ed è indicato per quei vitigni che hanno una fertilità delle gemme basali medio-alta. Rispetto ad altre forme, richiede più tempo per essere impostato con la potatura di allevamento, in quanto è necessario che si formi una robusta e lunga struttura permanente. Nella potatura di produzione è abbastanza semplice da gestire, mantenendo i dovuti accorgimenti.
Cordone speronato: caratteristiche
Il Cordone speronato è un sistema di allevamento della vite che durante la potatura invernale seleziona 5, 7 germogli ben lignificati e posizionati da cui si ricaveranno altrettanti speroni a due, tre gemme. A differenza del Guyot che seleziona un numero limitato di speroni, in questa potatura gli speroni rappresentano la fase di produzione prevalente.
La scelta tra un sistema di allevamento e l’altro varia in base:
- Alla localizzazione della pianta;
- Alle sue caratteristiche di fertilità che sono anche influenzate dalle condizioni climatiche;
- Dalla necessità di meccanizzare il più possibile le operazioni di potatura.
La scelta, dunque, non si baserà mai sui gusti personali dell’agricoltore, ma solo ed esclusivamente sui parametri ambientali, geografici e vegetali indicati.
Cordone speronato: vantaggi e svantaggi
Se si desidera mettere in pratica il cordone speronato sono necessarie alcune caratteristiche fondamentali:
- Si deve essere in presenza di cordoni che non superano il metro di altezza, anzi si potrebbe affermare che 70 centimetri è l’altezza ideale;
- Si deve trattare di cordoni che presentano al massimo due ramificazioni abbastanza rigogliose di gemme;
- La distanza tra i filari, importantissima, deve essere assolutamente inferiore al metro, in maniera tale che ci sia una sorta di condivisione del terreno, tra i cordoni paralleli, abbastanza importante.
La coltivazione a cordone speronato permette di ottenere numerosi vantaggi ma possiede anche qualche svantaggio.
Tra i vantaggi rientra una coltivazione più fitta e quindi, di conseguenza, la possibilità di elevare notevolmente il livello della produzione; permette in maniera migliore di meccanizzare la vendemmia e grazie alle sue caratteristiche di compattezza permette di evitare la legatura dei cordoni della vite.
Svantaggi: applicare questo sistema di coltivazione su viti dalla scarsa produttività non è conveniente anzi, è controproducente; infatti il cordone speronato teme il clima freddo e in ultima analisi non va bene su viti tendenti a malattie tipo il marciume acido.