Martedì 23 Aprile 2024

Una giornata a Parma con Maria Luigia

Nell'aprile del 1816, l'ingresso trionfale della Duchessa nella città emiliana. Il mito di questo importante passaggio è ancora vivo e celebrato nei luoghi del centro e dintorni

Il Palazzo Ducale di Parma (Omaggio)

Il Palazzo Ducale di Parma (Omaggio)

Parma, 15 marzo 2018 - Una Duchessa e la sua città. Un luogo reale dove instaurare una perfetta sintonia con la popolazione e una fertile interazione culturale con le élites. Questo fu Parma per Maria Luigia d’Asburgo, un “locus idealis” per amori e passioni, per crescere i due amati figli, godere del contatto con arte e cultura, lei che pure ebbe il privilegio di vivere a Vienna e Parigi (quale consorte di Napoleone). Il suo fu un ingresso trionfale sottolineato dai cronisti dell’epoca, di cui lettere, documenti e opere pittoriche ricordano l’enfasi. Sono passati poco più di 200 anni (era l’aprile del 1816) da quando iniziò il rapporto di stima e affetto coi parmensi leggibile in numerosi documenti : alcuni consultabili negli archivi comunali a palazzo... Un po’ ovunque, il mito di Maria Luigia è ancora vivo, tanto che il comune regolarmente crea appuntamenti per farla conoscere: mostre, conferenze, attività didattiche, feste, giochi, presentazioni di libri. Si può così scoprire il rapporto della Duchessa con la società e la cultura del primo ‘800 attraverso le bellezze della città e del territorio.

Al Teatro Regio emerge, attraverso documenti, costumi di scena, schizzi e disegni, il ruolo decisivo che Maria Luigia ebbe nella sua costruzione (era una donna che amava musica e teatro, cantava e suonava il piano). Visibili gli spazi che la Grande Dama attraversava con la sua corte: il Foyer d’ingresso, la sala del Teatro, il Palco Reale e le sale del Ridotto. E ancora è evidente l’impulso che diede alla letteratura e alla poesia: la Biblioteca Palatina Grazia Maria De Rubeis testimonia con manoscritti l’impegno di Maria Luigia nel campo delle Belle Lettere; così come nel Museo Glauco Lombardi emerge la sua passione per le arti e il design nell’oggettistica comune. Fuori Parma il visitatore potrà trovare evidenze del comportamento illuminato di Maria Luigia, ad iniziare proprio dalla Reggia di Colorno. Un edificio elegante, circondato da un grande giardino alla francese, con oltre 400 sale e cortili che la nobile austriaca abbellì, curando nel dettaglio l’esposizione di oggetti preziosi, ancora oggi rispettata dai curatori. Le grandi sale da parata, con pavimenti in marmo policromo, stucchi e affreschi, sono state recentemente restaurate e ricostituiti gli arredi della corte ducale.

Nella Cappella di San Liborio vi è un organo costruito dai Fratelli Serassi tra il 1792 e il 1796. Per finire il teatrino di corte, che conteneva 130 persone con un lampadario a 36 lumi. Il clou del percorso è la Rocca Sanvitale di Sala Baganza, la residenza estiva di caccia dove vissero Conti e Duchi, i Sanvitale, i Farnese, i Borbone: al suo interno affreschi e stucchi, scenografie con scene d’amore e di momenti di lettura e di canto delle nobildonne, al centro della vita di corte e dei suoi scandali. Uno scenario, dove le donne svolgevano attività continue, ad iniziare da lei. Una lettera dell’Archivio di Stato Parmense svela la giornata tipo della Duchessa. "Mi alzo alle 9 e m’occupo subito d’affari e corrispondenza sino alle 11. Quindi mi vesto e pranzo. Poi ricamo, dipingo all’acquerello e all’olio. Verso le 3 esco a cavallo, a piedi o in carrozza. Poi alle 5 o alle 6 un’oretta per gli affari. Quindi: musica, canto, leggo i giornali o libri in inglese. Alle 9 cena: poi si gioca a bigliardo, a scacchi, un po’ di conversazione e verso la mezzanotte a letto".